L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-27-2014

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GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2014 www.italoamericano.com L'Italo-Americano 7 Un workshop al cioccolato per scoprire il segreto dei Baci Perugina L'espediente più semplice per spiegare a un cittadino america- no dove si trovi la città di Perugia, qualora non lo sappia, è quello di citare il nome del cioc- colatino italiano più famoso al mondo, ovvero il Bacio Perugina. Riconosciuto e venduto ovun- que negli States come simbolo del cioccolato e del romantici- smo italiano, sia nelle Little Italy che nei negozi di specialità trico- lori, in molti non conoscono però il segreto della sua ricetta e la lunga tradizione della casa pro- duttrice Perugina. In occasione dell'evento "Baci e Cioccolato a San Valentino" tenutosi all'Istituto Italiano di Cultura lo scorso 14 febbraio, la specialista gastronomica Viola Buitoni ha dato vita a una serata golosa dal gusto molto speciale, insegnando come creare Baci fatti a mano. Viola, non per caso discenden- te diretta della famiglia fondatri- ce dei cioccolatini Perugina, ha raccontato come la famiglia, l'amore e la cioccolata trasfor- marono la Perugina da un'esclu- siva fabbrica di confetti nel cen- tro del capoluogo dell'Umbria alla marca mondiale che cono- sciamo oggi. Alla presenza di un folto grup- po di appassionati, il workshop ha svelato segreti di come prepa- rare i Baci, le bontà italiane ancora deliziosamente realizzate con la stessa ricetta originale dal 1922 con gianduja, cioccolato fondente e nocciole intere tosta- te. Naturalmente, alla fine della serata, tutti hanno ricevuto una scatola di squisiti Baci appena relizzati. "Ho sempre avuto il desiderio di fare questo workshop", ha detto Viola. "I Baci sono uno dei regali più famosi dell'arte culi- naria italiana, e abbiamo pensato che non ci fosse migliore serata per questo evento che la serata di San Valentino". I partecipanti hanno appreso le tecniche e gli ingredienti per pre- parare a casa i propri Baci: un cuore di granella di nocciole e cioccolato gianduja la cui ricetta rimane segreto della fabbrica del cioccolato Perugina, una noccio- la intera tostata, il tutto ricoperto dal cioccolato fondente rigorosa- mente "Luisa" 40% alla tempe- ratura di 32 gradi centigradi. La parte più divertente del workshop ha visto i partecipanti diventare "master chocolatier" nel portare il cioccolato liquido alla temperatura desiderata, lavorandolo su una lastra di marmo, per poi versarlo nel creare la forma classica del Bacio Perugina. Nell'estate scorsa Viola Buitoni è stata invitata nella sede ROBERTO NATALINI 650.400.4747 AdeleDS@aol.com www.AdeleDS.com BRE# 00911740 Certied Trust, Probate and Estate Specialist Expert in preparation, promotion, and negotiation! SELLING HOMES THROUGHOUT THE BAY AREA Adele Della Santina "e Right Realtor makes all the difference." della fabbrica della Perugina in Italia, per una lezione privata con Massimiliano Guidubaldi, uno dei tre maestri cioccolatieri della Scuola del Cioccolato, nonché per una visita speciale al museo dell'Archivio Storico Buitoni Perugina. La storia dell'azienda fondata nel 1907 da Francesco Buitoni, è strettamente connessa con la figura di Luisa Spagnoli, la donna di talento già proprietaria di una piccola azienda dolciaria di Perugia e moglie di uno dei quattro fondatori. Grazie al genio creativo di Luisa, la quale cercava un modo utile per utilizzare la preziosa granella di nocciole, prese forma il nuovo cioccolatino che presto divenne il prodotto più famoso e venduto dall'azienda. Inizialmente chiamato "cazzot- to", in quanto la sua forma irre- golare ricorda quella della nocca di una mano, fu rinominato nel 1922 "bacio " da Giovanni Buitoni, il giovane figlio pro- mettente della famiglia al quale erano state affidate le redini della Perugina. È stato invece Federico Seneca ad aggiungere il cartiglio che avvolge ogni cioccolato all'interno della inconfondibile carta d'argento, che diventerà in tutto il mondo il messaggio d'amore tanto da essere tradotto in molte lingue diverse. Come ricordato da Viola, Giovanni Buitoni era "un uomo dalla visione unica il quale ha capito che il cioccolato doveva diventare un piacere di tutti i giorni piuttosto che un lusso per ricchi, come era considerato al suo tempo" . A cavallo tra le due guerre, Giovanni Buitoni è riuscito con grande successo ad aprire la Perugina al mercato del sud ita- liano, ritenuto ancora troppo povero per beni di lusso, ha ini- ziato il confezionamento simbo- lo del prodotto e, soprattutto, ha esportato negli Stati Uniti il marchio di famiglia con "Buitoni Foods and Perugina Chocolates and Confections" presentandolo alla Fiera Mondiale di New York del 1939. Anche se a partire dal 1985 la realtà della fabbrica della Perugina non è più legata al nome della famiglia Buitoni, oggi è infatti parte della multina- zionale Nestlé, è ancora possibi- le ammirarne l'affascinante sto- ria di tradizione, sentimenti e passione presso il Museo del Cioccolato a Perugia (www.perugina.it). Per ulteriori informazioni su Viola Buitoni e le sue lezioni, visitare il blog www.violabuito- ni.com. Viola Buitoni ha introdotto la serata spiegando la storia della Perugina fondata nel 1907 Assistita da Elisabetta Fagioli, Viola Buitoni ha spiegato come portare il cioccolato fondente a temperatura ideale

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