Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/276913
mente artistico, un altro tratto in comune è il superamento della natura per concentrarsi sugli ele- menti base, forma e colori, della pittura. Un processo che viene, però, affrontato da ognuno in modo estremamente personale: Franco Marrocco con uno stile più agitato e drammatico, Italo Bressan con colori e materiali quasi "sospesi", Alessandro Savelli sperimentando con nuovi materiali e cromaticità. E tutta- via, alla base restano sempre la ricerca e il lavoro sistematico in studio, oltre all'uso del colore e del supporto cartaceo che in que- sto caso rappresentano il vero filo conduttore della mostra. Perché la scelta della carta? Secondo i tre artisti questo mate- riale, seppure spesso più costoso della tela, rende il lavoro più immediato e spontaneo poiché trasmette l'idea di uno studio progressivo, di un progetto che man mano prende forma. Alessandro Savelli riconosce alla carta un fascino particolare, dato anche dalla sua portata storica e Le opere pittoriche di tre diver- si artisti italiani sono riunite nella mostra Call For Papers in esposizione all'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles dal 5 marzo al 5 aprile , curata da Anna Dusi e Giovanni Iovane, e organizzata dal Bice Bugatti Club di Milano e Building Bridges Art Foundation di Santa Monica, sotto gli auspici del Consolato Generale d'Italia. Attraverso i loro dipinti Italo Bressan, Franco Marrocco e Alessandro Savelli cercano risposte alle domande dell'arte, ognuno a modo proprio, ma con alcuni significativi aspetti in comune, come sottolinea Luigi Rossi, presidente del Bice Bugatti Club e ideatore della mostra insieme al direttore di Building Bridges Art Foundation, Marisa Caichiolo. In primo luogo, li accomuna una maturità artistica "che si esprime attraverso una tecnica e una sensibilità ormai consolida- te, una fermezza di contenuti che permane mentre il loro lavoro continua a evolvere", spiega Luigi Rossi. Tale maturità ha permesso a tutti loro di vincere, seppure in momenti diversi, il prestigioso premio Bice Bugatti – Giovanni Segantini e di realiz- zare questa esposizione a Los Angeles, che nei prossimi mesi potrebbe essere ospitata anche in altre città italiane e non. Fondato nel 2007, il Bice Bugatti Club collabora, infatti, con varie realtà internazionali, tra cui l'associa- zione Martadero in Bolivia, per promuovere scambi artistici e culturali con un'attenzione parti- colare all'arte contemporanea. SIlVIA SIMoNETTI Bressan, Marrocco e Savelli: dipinti su carta in mostra a Los Angeles Proprio in quest'ottica di scambio, Alessandro Savelli aveva già esposto qui l'anno scorso, mentre per Franco Marrocco e Italo Bressan quest'occasione rappresenta il debutto losangelino, ma tutti e tre si dicono molto soddisfatti della risposta del pubblico italo- americano. Una selezione di dipinti di Franco Marrocco è anche ospitata presso la sede di Building Bridges nella mostra Work on Paper, curata da Anna Dusi e Marisa Caichiolo. Da un punto di vista propria- dalle caratteristiche di robustez- za e durevolezza che garantisco- no la conservazione dell'opera nel tempo. Inoltre, spiega Italo Bressan, nonostante la concen- trazione e la meditazione siano le stesse di quando si lavora sulla tela, rispetto a quest'ultima la soggezione suscitata da qual- cosa di definitivo e la paura di sbagliare risultano attenuate. Eppure spesso è proprio l'erro- re, o meglio l'incidente di per- corso, ad innescare il ragiona- mento e la scoperta di nuove possibilità espressive, ammette Franco Marrocco. Ed è questo il mistero dell'arte, che a volte può portare a un risultato molto distante rispetto a quella che era l'idea originaria. La pittura non è semplice esecuzione, sottolinea Italo Bressan, bensì una continua ricerca, e se ci si perde in essa può diventare "esistenziale". Per questo è fondamentale per l'arti- sta mantenere un certo distacco, essere al contempo spettatore del proprio lavoro dall'esterno per non restarne imprigionato. L'Italo-Americano GIOVEDÌ 13 MARZO 2014 www.italoamericano.com 6 E questa prospettiva di razio- nalità è senz'altro favorita dall'attività d'insegnamento, altro aspetto che accomuna il trio di artisti, tutti diplomati presso l'Accademia d'Arte di Brera a Milano, di cui oggi Franco Marrocco è direttore. "Il rapporto con le nuove generazio- ni può essere difficile, ma noi stessi cambiamo e impariamo attraverso l'esperienza degli allievi", sottolinea Marrocco. E Alessandro Savelli aggiunge: "Il compito di un professore, specie in un ambito difficile e selettivo come l'arte, è quello di dare attenzione a tutti gli studenti in egual misura, e soprattutto di essere loro utile trasmettendo la passione, gli strumenti e le cono- scenze perché possano poi sco- prire da soli la loro strada, senza imporre il proprio modo di dipingere". Si tratta di un equili- brio molto sottile, in cui l'arte diviene mezzo per comprendere se stessi. La dimensione di studio costante e ricerca di nuove visio- ni, pur conservando la propria identità artistica che si arricchi- sce di nuovi stimoli e ispirazioni, si riflette in un percorso evoluti- vo in cui un'opera può anche contraddire quella precedente. "Osservando il lavoro di questi tre artisti in una sequenza tem- porale, si può cogliere un ele- mento che fa da catalizzatore e avvia un nuovo percorso artisti- co nel quale, però, la professio- nalità ritorna sistematicamente, rendendo le opere diverse, ma comunque collegate e lo stile riconoscibile", rivela Luigi Rossi. E Alessandro Savelli con- ferma: "È una sorta di sfida con- tinua: ogni artista considera il proprio quadro più bello quello che deve ancora dipingere". Franco Marrocco, Massimo Sarti, Marisa Caichiolo, Italo Bressan, Alessandro Savelli ed Anna Dusi