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GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 www.italoamericano.com L'Italo-Americano 19 Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Ceramica mitologica Solo muscoli Pittura disciplinata Monumento all'Imperatore Alessandro III. Paolo Trou- betzkoy, artista novarese nato da una nobile famiglia di origine russa, ricevette da Mosca l'inca- rico di eseguire una statua eque- stre per cui vinse il concorso nel 1900: un monumento di torva e dura potenza, prova di alta pro- fessionalità e d'impegno. La Ri- voluzione d'Ottobre l'ha rispar- miato, e ancora oggi lo si può vedere al Museo Statale Russo di Leningrado dove è stato siste- mato nel 1917 in seguito alla rimozione dalla piazza in cui era stato collocato nel 1909. Il suo stile scultoreo è fatto di un ner- voso "impressionismo", a rapidi gesti di spatola su un gesso mol- to liquido, dal quale il ritratto "prende forma" e dove i gesti rallentano e i tratti emergono da una specie di foschia, dovuta alla scelta del "nonfinito" nella trattazione delle superfici. Scultura nervosa I papaveri. Opera del 1953 di Tancredi Parmeggiani oggi parte della Collezione Cardazzo di Venezia. L'emozione comunica- ta dalle sue opere è tra le più intense fra gli artisti della sua generazione. Anche questo lavo- ro mostra l'insistenza del suo sguardo e la sua idea "fanatica, apocalittica" della pittura. Il filo conduttore è un'indagine sulla psiche e sul confine con l'irreale e la follia, riflesso della fragilità delle emozioni dell'artista stesso. Una ricerca di sè attraverso l'iti- nerario della coscienza. Nel suo linguaggio pittorico c'è una for- ma ritmica che crea autentiche partiture visive uniche nel cam- po dell'arte informale sia italiana che internazionale. "Ritengo - disse - che la pittura sia appena nata. Credo in un futuro di equi- librio, in un artista che sia uomo puro, capace di ogni emozione". Pittura fanatica Ercole e Caco. Scultura di Baccio Bandinelli in Piazza della Signoria a Firenze (1534), caratterizzata da un gigantismo enfatico, ma strutturalmente de- bole. Il gruppo fu collocato davanti a Palazzo Vecchio, suscitando generale biasimo. Schiacciante era il confronto con il David michelangelesco. Bandinelli era uno dei più acca- niti ammiratori di Michelangelo, attento studioso della sua opera nell'ambizione di superarlo. Poi l'ammirazione si mutò prima in invidia e poi in odio. Lo imitò spesso nei soggetti e nel giganti- smo, credendo che la grandezza del Buonarroti consistesse nelle misure delle statue, facendo sculture enormi, ma senza forza né anima, né perfezione anato- mica. Più che altro uno sfoggio di massa muscolare che non si traduce in espressività e movi- mento, ma resta fine a se stessa. Kylix laconica con Prometeo e Atlante. Ceramica figurata tro- vata a Cerveteri nel 560-550 a.C. e oggi ai Musei Vaticani di Ro- ma. Su di essa si può ammirare una delle prime raffigurazioni del mito di Atlante che ci siano per- venute. Atlante, barbato, piega le ginocchia sotto il peso della mas- sa che deve sostenere sulle spal- le, essendo stato condannato da Zeus a tenere separato il cielo dalla terra. Al suo castigo si as- socia quello di un secondo Ti- tano, suo fratello Prometeo, colpevole di aver donato il fuoco agli uomini, legato ad un palo e sottoposto al supplizio perpetuo dell'aquila che gli rode il fegato che ogni notte ricresceva per essere di nuovo mangiato. L'ac- costamento dei due episodi ha fatto supporre che il pittore si sia ispirato alla Teogonia di Esiodo, dove i due Titani sono descritti l'uno dopo l'altro. San Pietro e S.Paolo appaiono in sogno a Costantino. Dipinto murale di Maso di Banco del 1335. Si trova a Firenze nella Cappella Bardi. La sua presenza nei cicli giotteschi in Santa Cro- ce a Firenze e la sua formazione nella bottega di Giotto sono u- nanimemente riconosciute. La sua pittura è sorretta da una con- sapevole e calibrata resa impagi- nativa, che disciplina compo- sizioni spaziose e figure dal modellato conciso e dal volume espanso, sottolineato dall'effetto avvolgente e stondante della cro- mia e della luce. Egli coglie e reinterpreta in maniera originale la più intellettuale tra le tendenze avviate da Giotto nelle varie fasi del suo percorso: quella che mira a restituire illusivamente lo spa- zio pittorico, articolato con gra- vità classica da architetture e fi- gure monumentali.