Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/331955
GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 19 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Il lavoro minorile non è solo nel Terzo Mondo: In Italia un ragazzino su 20 sotto i 15 anni è sfruttato a tempo pieno Sono almeno 260.000 i minori tra 7 e 15 anni coinvolti nel la- voro minorile nel nostro Paese, come dire 1 su 20 ovvero il 7% della popolazione in questa fas- cia di età. Anche larga parte dei minori che al momento sta scontando una condanna penale, ha alle spalle mesi o anni di lavoro sotto i 16 anni. Una quota significativa di essi ha lavorato addirittura a 11-12 anni e in condizioni di grave sfruttamento e pericolo, per tante ore di seguito e di notte, fuori della cerchia familiare. Ristorazione, vendita, edilizia, agricoltura e allevamento, mec- canica alcuni dei principali set- tori di impiego di questi gio- vanissimi. Sono alcuni dei dati prelimi- nari di "Lavori Ingiusti". Indagine sul lavoro minorile e il circuito della giustizia penale, realizzata da Save the Children, l'organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti, in collaborazione e con il finanziamento del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e diffusa in occasione della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile. "Occupandosi di minori che vivono in situazioni di rischio, da anni Save the Children entra in contatto con bambini e adoles- centi coinvolti nelle peggiori forme di lavoro minorile, tra cui, forme di sfruttamento. Si tratta di un fenomeno grave che, in una misura piuttosto rilevante, è pre- sente anche in Italia e che quindi Save the Children ha deciso di indagare, contribuendo a colmare un vuoto di dati in materia", dichiara Claudio Tesauro, presi- dente Save the Children Italia. "Quest'anno, con l'importante sostegno del Ministero della Giustizia, Save the Children è riuscita a raggiungere giovani che solitamente sfuggono alle ril- evazioni campionarie perché si trovano per lo più fuori da cir- cuiti importanti quali la scuola, in particolare coloro che si trovano nel circuito della gius- tizia minorile". L'indagine di Save the Children ha per la prima volta interpellato sul lavoro minorile la totalità dei ragazzi e ragazze che si trovano negli Istituti Penitenziari Minorili, nelle Comunità di Accoglienza Penale e nelle Comunità Ministeriali oltre a un significativo numero di ragazzi in carico all'Ufficio di servizio sociale Minorile. Ben 733 le interviste realizzate tramite la somministrazione di questionari, in cui è stato chiesto loro se abbiano avuto esperienze di lavoro minorile e che signifi- cato danno oggi al lavoro, nell'ottica di un suo utilizzo a scopo rieducativo e di reinseri- mento sociale, a cui si sono aggiunti cinque focus group con circa cinquanta operatori della giustizia minorile, una consul- tazione di nove minori con espe- rienze di lavoro minorile e attualmente nel circuito della giustizia minorile e la raccolta di sei storie di ragazze e ragazzi nella stessa condizione. "Le risposte dei ragazzi descrivono esperienze e contesti di diffusa alegalità, dove si è contratta l'idea di uguaglianza e dove si soffrono le discrimi- nazioni non legate alle qualità personali. Molto frequente poi e forte è la relazione tra la disper- sione scolastica e il lavoro pre- coce o ancora le connessioni tra la dispersione scolastica e la scelta di commettere atti illeciti. È cruciale intervenire per spez- zare questo circolo vizioso e garantire percorsi lavorativi posi- tivi, grazie ai quali i ragazzi pos- sano trovare adeguata realiz- seguito al giorno; il 52% ha lavorato di sera o di notte. SCUOLA E PREVENZIONE "Si tratta di un dato molto grave e allarmante che mette in luce il circolo vizioso che parte dall'abbandono scolastico, passa per lo sfruttamento lavorativo fino a ad arrivare al coinvolgi- mento nelle reti della criminal- ità", spiega Raffaela Milano Direttore Programmi Italia- Europa Save the Children Italia. "Si comincia con le difficoltà a scuola e la frequenza discon- tinua che, a sua volta, genera scarsi risultati e la spinta ad abbandonare lo studio e iniziare a lavorare. Un lavoro che però il più delle volte si rivela illegale, saltuario, sottopagato, non quali- ficante e, nelle forme peggiori, duro fino alla violenza e allo sfruttamento. Un'esperienza da cui i ragazzi potrebbero decidere di 'liberarsi' scegliendo la strada dell'illegalità e delle attività ille- cite". Dal punto di vista della pre- venzione, appare fondamentale il ruolo della scuola che in molti casi non ha rappresentato un fat- tore di protezione, ma è più spesso percepita come un per- corso ad ostacoli, e non come un'opportunità: è necessario raf- forzare gli interventi di contrasto alla dispersione scolastica, così come prevedere interventi di sostegno formativo per i ragazzi che hanno prematuramente abbandonato gli studi. zazione economica e sociale", continua Claudio Tesauro. LAVORO A TEMPO PIENO Secondo la nuova indagine di Save the Children si attesta al 66% la quota dei minori del cir- cuito della giustizia minorile che ha svolto attività lavorative pri- ma dei 16 anni. Nel 73% dei casi sono gio- vani italiani, mentre il 27% è costituito per lo più da ragazzi di origine straniera (in genere della Romania, Albania, Africa del nord). Più del 60% degli intervistati ha svolto attività di lavoro tra i 14 e i 15 anni. Tuttavia, oltre il 40% ha avuto esperienze lavora- tive al di sotto dei 13 anni e circa l'11% ha svolto delle attività persino prima degli 11 anni. Nel 66% dei casi i minori hanno lavorato da giovanissimi per fare fronte alle proprie spese personali, tuttavia più del 40% ha affermato di avere lavorato anche per aiutare la propria famiglia. Ben il 60% dichiara di aver lavorato per altre persone, mentre solo il 21% ha lavorato per i propri genitori e il 18% per dei familiari. DOVE LAVORANO La ristorazione (21%) ovvero bar, ristoranti, alberghi, pastic- cerie, panifici, la vendita (17%) in negozi, mercati generali, ven- dita ambulante, il lavoro in cantiere (11%) in qualità di manovali, imbianchini, carpen- tieri, il lavoro in campagna (10%) nella coltivazione e rac- colta e nell'allevamento e maneggio degli animali, sono le principali attività lavorative svolte dai ragazzi intervistati. Seguono, poi, tutti i lavori presso le officine meccaniche e i distributori di benzina (9%), le attività artigianali (5%), il lavoro in fabbrica (3%), le consegne a domicilio (2%) e solo una per- centuale residuale svolge le pro- prie attività lavorative in casa per aiutare la famiglia nel proprio lavoro o nella cura di fratelli più piccoli o parenti in difficoltà. Il 71% dei ragazzi dichiara di aver lavorato quasi tutti i giorni, dunque in modo continuativo e il 43% per più di 7 ore di Sono 260.000 i ragazzini sfruttati attraverso il lavoro: un numero che corrisponde al 7% della popolazione under 15 Lavorano soprattutto nei bar, nei punti vendita, nei cantieri e in campagna Il lavoro minorile fin troppo spesso è sfruttamento da parte degli adulti Nel 73% dei casi sono italiani mentre il 27% ha origine straniera (soprattutto Romania, Albania, Africa del nord)