L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-26-2014

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GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Realizzata appositamente per la monumentale Chiesa di San Francesco a Gualdo Tadino, in Umbria, e qui presentata per la prima volta, "Terra Madre" è una istallazione che l'artista Luciana Bertorelli, con un nuovo progetto articolato in sei sculture ceramiche di dimensio- ni molto diverse tra loro, conce- pisce quale grido d'allarme per difendere ciò che resta di un pianeta offeso, ferito e lacerato dall'uomo. La terra, madre da tutelare, dalla quale tutto ha origine e si genera, lancia un'ultima stra- ziante richiesta di aiuto: rappre- sentata da una figura femminile seduta, piegata su se stessa con i gomiti appoggiati alle ginoc- chia, porta sulle spalle, copren- dosi istintivamente il volto in un gesto di difesa, le ultime risorse del pianeta. Una donna senza grembo, senza più forza generatrice, offre ciò che rimane, trasportan- do l'enorme fardello, gli ele- menti indispensabili per salvare il mondo, gli stessi che Luciana Bertorelli, con sapiente mae- stria, ha impastato, plasmato e modellato fino a creare piccole e grandi pangee che tessono que- sto racconto: Pangea Rossa, la più piccola, porta sulla schiena un sacco dentro il quale appare un bambino, l'uomo; Pangea Fuoco, il cui fardello sprizza lapilli e lava, rappresenta la ric- chezza incalcolabile racchiusa nelle viscere della terra; Pangea Acqua con la sua anfora dentro la quale confluiscono i lunghi capelli a formare una fluente cascata; Pangea Petra, ha il colore rosato e cangiante delle pietre di fiume, il peso della sostanza; Pangea Flora contiene nel suo sacco fiori colorati ed il verde delle foglie, fonti di linfa e nutrimento; Pangea Aria che le domina tutte, è la più grande e racchiude l'energia che trasmet- te il soffio della vita. L'opera di Luciana Bertorelli conduce lo spettatore in un emo- zionante percorso che richiama i miti fondanti sull'origine stessa dell'universo e dell'uomo, ma ci pone anche davanti a grandi interrogativi: quale strada segui- re? Come evitare di distruggere la nostra terra? Possiamo ancora tornare indietro? L'arte per Luciana Bertorelli è parte inte- grante ed inscindibile del suo percorso esistenziale. Attraverso questo personale cammino ci invita ad un atto di responsabi- lità: difendere il nostro pianeta per consegnarlo alle generazioni future. L'ARTISTA - Luciana Bertorelli nasce a Bedonia, in provincia di Parma, il 4 marzo 1946. A Genova si diploma al Liceo Artistico. Dipinge da sem- pre prediligendo una tecnica for- temente materica attraverso l'as- semblaggio di vari materiali che l'avvicinano naturalmente alla scultura. Ad Albissola Marina, negli anni '90 si accosta al mondo della ceramica che approfondisce con passione. Viene definita dal Vigna "cera- mista di grande esperienza e sensibilità, che costruisce attra- Pangea rossa di Luciana Bertorelli La scultura di Michelangelo rivive nelle opere di altri artisti in mostra alla Galleria dell'Accademia di Firenze Riconoscere e far rivivere Michelangelo Buonarroti in fotografie, rivisitazioni e nuove interpretazioni. In occasione dei 450 anni dalla sua morte la Galleria dell'Accademia di Firenze, con la collaborazione della Fratelli Alinari, ha celebrato il grande artista attraverso un'esposizio- ne, che ha messo in luce l'influenza e la rinnovata ammi- razione per l'artista, che conti- nua a suscitare nelle opere di pittori, di fotografi e di scultori contemporanei. Il percorso espositivo comin- cia dalle rappresentazioni della fisionomia e della personalità di Buonarroti, grazie all'intervento di Eugène Delacroix, Auguste Rodin, gli Alinari e John Brampton Philpot. Si stabilisce così un nuovo rapporto tra gli storici dell'arte e i fotografi, basti pensare a Giuseppe Pagano per la Pietà di Palestrina, alle produzioni foto- grafiche di David Finn e di Aurelio Amendola. Lo spirito di Michelangelo si riconosce anche in artisti del Novecento, come Medardo Rosso, Henri Matisse, Carlo Mollino, per poi passare agli anni '70 caratterizzati dalle ricerche di Tano Festa, Paolo Monti, Antonia Mulas, fino alla metamorfosi in "assenza" nelle immagini di Thomas Struth e Candida Höfer. L'ultima sezio- ne della mostra è invece incen- trata sul fenomeno della copia e dell'imitazione nell'epoca della riproducibilità, evidente in arti- sti come Karen Knorr, Lisa Sarfati e Tim Parchikov. L'autore dell'imponente David, nonché maestro del Rinascimento, è stato un punto di riferimento iconografico, lo è e ritengo che lo sarà sempre e la sua riscoperta assume il signifi- cato di esaltazione delle arti, che rivestono un ruolo impor- tante nel mondo. Questa interes- sante e affascinante mostra, che si è distinta per le diverse moda- lità di espressione e traduzione della scultura michelangiolesca, lo ha messo in evidenza: dalla fotografia come atto di docu- mentazione, dalla scultura fino all'autonomia degli artisti del Novecento, che creano nuovi punti di vista anche pittorici. Édouard-Denis Baldus, Schiavo morente 1854. Stampa su carta salata da negativo di carta Pangea di Bertorelli verso un segno sensuale e mate- rico un universo di grande inten- sità poetica". Difendere il pianeta offeso: nell'arte di Bertorelli un grido d'allarme FABRIzIo Del BIMBo CAtIA MoNACellI Giuseppe Pagano, Pietà da Palestrina. Stampa del 1938 Jacques-Ernest Bulloz, Lo Schiavo morente, 1920 ca. Stampa alla gelatina bromuro d'argento. Firenze, Biblioteca Berenson, Fototeca, Villa I Tatti

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