L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-17-2014

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Liguria a seguito dei Moti geno- vesi del 1848, aveva una fiorente attività di produzione di piastrel- le di ceramica. Il bisnonno era tra i fondatori della Società ope- raia di Istanbul, della quale era presidente onorario. Con queste premesse non poteva essere altro che un socialista. Idealista e conoscitore di sette lingue, deci- se di abbandonare tutto e di rien- trare in Italia per salvare la nonna e sostenere il governo di Mussolini. Poteva contare sul sostegno di uno dei suoi sette fratelli spar- si per il mondo, che sarebbe rientrato in Vaticano dal Madagascar dove era missiona- rio delle "Scuole Cristiane", Nunzio Apostolico ed insegnante di lingue orientali. Invece, in Italia, vennero accolti in un campo profughi, trattati come delinquenti della peggiore spe- cie, costretti a corrompere dei funzionari per avere un lascia- passare. Si misero in viaggio per rag- giungere la Liguria, patria natia degli avi del nonno, dove spera- vano di trovare la vecchia casa. Manco a dirlo un parente, forse un cugino, aveva occupato le proprietà con la scusa che non gli erano più arrivati i soldi delle tasse. Chiesero gli aiuti governativi promessi, la casa, il lavoro. Gli impegni furono mantenuti solo in parte. Vennero alloggiati in una caserma adibita a civile abi- tazione, in realtà una specie di "ghetto". Il nonno ben presto si accorse che le sue aspettative e i suoi sogni non si sarebbero potu- ti compiere nell'Italia fascista e seguì altri ideali di libertà. Si affiliò ai partigiani e fu imprigionato per motivi politici. Morì nell'aprile del 1945 a seguito delle torture subite in carcere da parte dei nazi-fascisti, con la motivazione principale di aver nascosto e aiutato dei para- cadutisti inglesi. I racconti di questa amara esperienza esistenziale hanno costellato la mia infanzia e la mia giovinezza, ma mi hanno insegnato che la libertà, la demo- crazia, la dignità umana sono gli unici ideali per cui vale la pena lottare e che la conoscenza e il rispetto delle differenze culturali avvicinano le persone e i popoli: si impara più dalle differenze che dalle uguaglianze. È l'ignoranza che genera la diffidenza, il non conoscere o non volere conoscere l'altro, lo straniero. Non per niente la matrice eti- mologica della parola straniero è la stessa di "strano", "strambo", lo strano che fa paura, un qualco- sa di diverso che entra nel mondo conosciuto e lo destabilizza. Mia nonna non riuscì mai ad imparare bene l'italiano, non veniva neanche ammessa in Chiesa, ma aveva Fede. Davanti alle sue icone antiche ardeva sempre un lumino ed insieme dicevamo le preghiere. Non venne accolta corretta- mente, né dalla società né dalla comunità religiosa. Rimasta pre- sto sola, vedova con sette figli. Fu vittima di dispetti e di emargi- nazione, anche se lo Stato rico- nobbe, in seguito, il sacrificio del marito partigiano e, per quanto possono le Istituzioni, le furono vicino. Però, per quanto facciano, non sono capaci di restituire una vita, per lei e i suoi figli. Dopo la guerra tentarono comunque una via di accoglienza. Si sa, le istituzioni non sono solo mattoni e scrivanie, le istitu- zioni sono persone che seguono le alterne vicende delle loro stes- se vite e sono l'espressione del loro vissuto. Gli aiuti, quelli con- creti, rimangono, ma i sorrisi sin- ceri e la compartecipazione al dolore altrui sono tutta un'altra cosa. Fu appagata, in seguito, dalla riuscita sociale e lavorativa dei figli e dalla certezza che la dipartita del marito non fu vana. Perché il raggiungimento degli scopi politici e degli ideali di una generazione, scaturiti dal dolore e dalla morte, hanno tro- vato compimento e sono stati riu- niti sia nella Costituzione italiana che nella Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo, entrambe promulgate nel 1948. Nel 1986 fui tra le prime donne a vincere il concorso pub- blico come Agente della Polizia di Stato, a parità di stipendio, lavoro e carriera degli uomini, in un Paese ormai democratico in cui la pace, la parità e le pari opportunità sono il motore della società. In un Paese dove la dignità umana viene rispettata e dove lo straniero è accolto come un fra- tello. La scelta della mia attività lavorativa, per quei tempi anti- conformista, fu senz'altro dovuta al mio vissuto e al mio desiderio di aiutare e di collaborare con la gente: indossare quella divisa doveva significare che lo Stato era garante dell'accoglienza, che era vicino alla gente, che l'Uniforme non doveva spaventa- re o allontanare, ma avvicinare. Per mio nonno sarebbe stato sicuramente fonte di orgoglio il vedermi schierata a giurare fedeltà alla Patria davanti al pre- sidente della Repubblica, a quella Repubblica per cui lui aveva lot- tato, con onore e dignità, fino alla morte. GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | La storia di una famiglia ligure racconta i moti dell'Ottocento, la Resistenza e il dopoguerra L'Altare della Patria a Roma. Fu inaugurato per l'Esposizione Internazionale che celebrava i 50 anni dell'Italia unita Milizie partigiane a Genova. I Gruppi d'Azione Patriottica furono attivi già dal settembre 1943 PrOSEGuE dA PAGINA 22 Dopo l'aumento delle pagi- ne (senza incrementare il costo degli abbonamenti) e il poten- ziamento della sezione inglese per raggiungere le seconde e terze generazioni, senza mai perdere quel che ci contraddi- stingue, cioè le pagine in italia- no scritte da corrispondenti da tutt'Italia, stiamo diversificando sempre di più le notizie, le opi- nioni e la varietà del contenuto giornalistico. Dopo questo impegno note- vole da parte della redazione, che ci ha visto impegnati anche in tanti eventi sociali che aiuta- no il giornale a restare voce e strumento della comunità, ecco la pausa estiva. Un tempo necessario e pre- zioso da dedicare alla famiglia e a noi stessi, un momento impor- tante per riflettere sui risultati raggiunti e progettare L'Italo Americano del futuro. Oltre a rinnovare le forze per darvi ogni settimana il miglior giornale di comunità, questa breve pausa di riflessione ci aiu- terà a rinnovare l'impegno e la motivazione per garantire un futuro sempre più ricco di ini- ziative a L'Italo Americano e ai suoi lettori, a capire come rispondere sempre meglio ai vostri bisogni di informazione. Cari lettori, la nostra mail letters@italoamericano.com è sempre pronta a ricevere i vostri suggerimenti, i commenti e le critiche costruttive. Voi siete i fruitori del giornale, a voi l'importante compito di aiutarci a perfezionare continuamente il nostro giornale. Tempo di ferie: per voi l'edizione speciale, per noi una pausa creativa Continua da pagina 1 Instanbul e la Turchia accolsero i fuoriusciti dai moti genovesi del 1848 ma furono 250.000 i cristiani cacciati dai Turchi che riconquistarono Smirne ceduta alla Grecia nella I Guerra mondiale dopo un catastrofico incendio

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