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GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Cosa c'entra Madre Teresa di Calcutta con la Sicilia? La domanda è legittima, ma c'è sempre un filo conduttore in ogni cosa. Il "filo" si chiama Renzino Barbera. Molti si domanderanno chi è, anzi chi era, Renzino Barbera? I Siciliani, almeno quelli non giovanissimi, l'hanno conosciu- to, sentito parlare, recitare, rac- contare. Sì, perché era un poeta, un attore, un grande narratore. Apparteneva alla famiglia dei Barbera, quelli dell'industria palermitana dell'olio e dello sta- dio intitolato proprio a un altro Renzo Barbera. Negli anni '60 conduceva un programma radiofonico di grandissimo suc- cesso dove protagonista era un certo "don Totò", figura, una maschera quasi, che rappresenta- va il siciliano-o meglio-il paler- mitano popolare, quello che allo dalla sapiente voce del Barbera e dalla sua innata gentilezza e signorilità. Fece anche teatro, a Catania, e si dedicò pure all'editoria. Era un poeta, di quelli che ti prendo- no il cuore sia scrivendo nel suo amato dialetto che trasformava per essere comprensibile ai più, sia usando un forbito italiano. Ed è il Renzino Barbera, sici- liano e poeta, che lo lega a Madre Teresa di Calcutta perché a lei dedicò una poesia: "T'avesse fatto nascere a Roma / Il Dio del Papa. / A Londra, a Parigi, a Montecarlo / T'avesse fatto bella, alta, affasci- nante... / E invece T'ha dato vita in un angolo del mondo, / picco- la, brutta, deforme donna, / dove la miseria è Angelo Custode. / Rosa è la morte, unica speranza. / Allora l'hai sfidato, forse per vendetta, / e contro di Lui hai lottato / contro quel che ha crea- to: / la lebbra, l'artrite deforman- te, il cancro, l'aids... / hai com- bella, alta ed invincibile, / segui- ta da miseri e da Re come una stella. / E Lui, alla fine, stanco d'essere osteggiato, / come fa sempre, Ti ha schiacciato. / E sei caduta in un piovoso giorno di settembre, scagliandogli contro l'ultima preghiera." E proprio il 5 settembre del 1997, sono passati 17 anni, mori- va la piccola albanese che volle a tutti i costi diventare indiana tra gli indiani più poveri e malati e fu sepolta a Calcutta, presso la sede delle Missionarie della Carità. L'avvolse il suo saio bianco con le strisce azzurre che volle come divisa del suo ordine, delle sue consorelle – forse per- ché il più economico che trovò o forse perché quelli erano i colori della casta degli "intoccabili" in India, cioè i più poveri, i più diseredati. Sulla sua tomba, bianca, volle inciso un verso del Vangelo di Giovanni: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". Conobbe la ricchezza, da pic- cola, e anche la povertà. Si dedicò al volontariato prima di prendere i voti e fu monaca di Loreto. Il suo ordine non le con- sentiva di allontanarsi dal con- vento ma fu sempre consapevole delle terribili condizioni di vita negli slum di Calcutta, grazie alle attività di volontariato che le sue alunne (era insegnante di storia e geografia) svolgevano. Pronunziò i voti perpetui nel 1937, a Darjeeling dove prese il nome di Madre Teresa che con- serverà sino alla morte. Nel 1948 le fu assegnata la cittadinanza indiana. Nel 1958, dieci anni dopo, aprì un centro per i malati di lebbra a Tigarah, alla periferia di Calcutta, e lo dedicò a Gandhi, ricordando il suo impegno per i lebbrosi. Alla struttura diede il nome di "Gandhijj's Prem Niwas", dono d'amore di Gandhi. Era solita dire: "Non ci sono lebbrosi, solo la lebbra, e si può curare". Infatti, nel suo villaggio di Shanti Nagar (Città della pace), vivevano malati di lebbra che si dedicavano alla cura dei campi, alla coltivazione, all'alle- vamento, ad attività artigianali ed erano aiutati da volontari sani, evitando così l'emarginazione. Nella sua lunga vita, morì a 87 anni, incontrò tre papi: Paolo VI, Giovanni Paolo II e Ratzinger; ebbe assegnato il Premio Nobel per la pace nel 1979 ma non volle partecipare alla cena di gala facendo destina- re ai poveri di Calcutta i 6.000 dollari di fondi che sarebbero stati sufficienti a sfamarli per un anno intero. A tanti anni di distanza dalla sua morte il suo ricordo è ancora vivo ed è presente in tutti gli abi- tanti della terra perché non fece mai distinzione di religione, assi- curando a tutti, in punto di morte, l'assistenza religiosa della propria fede. Sapere che un siciliano, poeta e uomo di teatro come Renzino Barbera le ha dedicato una poe- sia, ci fa sentire più vicini a Madre Teresa e, forse, può servi- re da stimolo per cercare, oggi più che mai, la tanto agognata pace nel mondo. Renzino Barbera, qui con l'attore teatrale siciliano Gianfranco Jannuzzo Avanguardia ingegneristica nei cantieri navali di Palermo: si tagliano e 'allungano' le navi da crociera L'Italia ha già dato prova di grandi capacità ingegneristiche con le navi da crociera. Dopo l'impresa in diretta mondiale che ha permesso il sollevamento, la riemersione, il rigalleggiamento e lo spostamento della nave da crociera Costa Concordia dall'Isola del Giglio, dove era naufragata, a Genova dove verrà smantellata e smaltita, ora tocca ai cantieri navali di Palermo. Un grande progetto della com- pagnia crocieristica Msc (che impiega circa 15.500 dipendenti in tutto il mondo e ha uffici in 45 Paesi e un capitale interamente svizzero) prevede l'allungamento di quattro delle sue grandi navi. Il programma "Rinascimento" A Palermo è iniziato il "rinascimento" della nave Msc Armonia del valore di 200 milioni di euro farà aumentare la lunghezza delle navi Armonia, Sinfonia, Opera e alla fine Lirica. Le navi saranno dotate di una serie di nuove dotazioni e com- fort all'avanguardia. Ma la parte più sorprendente è una gigan- tesca operazione di taglio e ricucitura della nave. Prima la nave viene sezionata, poi le due metà si dividono, quindi si mette un terzo pezzo in mezzo, allungando così la piattaforma di un bel po'. A questo punto la nave viene incol- lata più lunga di prima. Un'operazione che sembra impossibile se si considera che si ha a che fare con le sezioni di una nave gigantesca dal peso di migliaia di tonnellate. La prima nave da crociera a rinascere più lunga è stata l'Armonia che dopo il taglio si è ritrovata più lunga di 24 metri. È stata prima segata a metà, poi la parte di prua (14mila tonnellate) è stata spostata in avanti di 30 metri su delle rotaie per consen- tire l'inserimento di un troncone centrale di nuova costruzione di 2.200 tonnellate. Ad assistere alle operazioni la stampa di tutto il mondo. L'impresa è stata effettuata nei cantieri siciliani di Fincantieri a Palermo, all'avan- guardia per quel che riguarda questo tipo di operazioni. Madre Teresa e la Sicilia TEREsA DI FREsCO stadio urlava le frasi più volgari ma che all'ora di pranzo – era dopo il gazzettino che arrivava il programma di Renzino – allieta- va in modo esilarante chi ascol- tava. Era un rito e la volgarità del personaggio era mitigata battuto contro la vecchiaia, / gli istinti più crudeli che lui ha dato / ad uomini, ad animali, alla natura stessa: / tifoni, siccità, inondazioni, frane, terremoti. / Hai combattuto, piccola, brutta, deforme donna, / come se fossi Madre Teresa di Calcutta. Il suo lavoro instancabile tra i poveri di Calcutta le è valso un premio Nobel nel 1979 Madre Teresa è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II