L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-09-2014

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GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Ai piedi della Maiella con un camper: ogni occasione è buona per fermarsi a scoprire la bellezza del paesaggio Dopo un tranquillo ristoro notturno all'ombra della chiesa di San Giustino, patrono della città di Chieti (o in alternativa una notte passata in riva all'Adriatico, magari sul lungo- mare di Francavilla al Mare, dopo aver fatto una puntatina al Museo Michetti che accoglie, tra gli altri, artisti dell'epoca dan- nunziana come Michetti, Celommi, Michele, Andrea e Gioacchino Cascella), è tempo di avviare i motori e di dirigere il camper verso le propaggini della Maiella. Arrivati a Scafa, vale la pena fare la prima sosta nella Riserva Naturale delle sorgenti sulfuree del Lavino, in frazione di De Contra di Scafa. Siamo già entrati nel territorio del Parco Nazionale della Maiella e le polle sorgive e i laghetti del parco sono caratterizzati da un intenso colore azzurro-turchese, dall'odore proprio dell'acqua sulfurea. L'area protetta, di circa 40 ettari ricoperta di salici, piop- pi e ontani, ospita numerose spe- cie animali, soprattutto volpi e ri agricoli decisi a recuperare le proprie radici e la bio-agricoltu- ra rappresenta un ambito ricono- scimento per chi ha deciso di rimanere sul territorio piuttosto che emigrare nella vicina e commerciale Pescara. A pochi chilometri di auto, si arriva nel paese di Roccamorice, con il suo tessuto d'Abruzzo: l'eremo di S. Spirito, probabilmente sorto prima del- l'anno Mille, circondato dallo spettacolare scenario naturale dei monti della Majella, e l'ere- mo di San Bartolomeo in Legio (XIII sec.), mimetizzato nella parete a strapiombo del vallone di S. Spirito. Entrambi gli eremi furono dimora, nel XIII sec., dell'umile eremita Pietro da Morrone, che divenne Papa con il nome di Celestino V. Dopo aver raggiunto a piedi i suggestivi luoghi di culto sarà difficile risalire sul camper e ripartire, ma la nuova meta merita questo sforzo. Riprendendo la stata provinciale e continuando a salire verso Caramanico si arriva dopo pochi minuti a un nuovo bivio che questa volta conduce a Salle, paese che da secoli fa rima con le corde musicali. Da questo borgo, praticamente raso al suolo dal terremoto del 1915 e ricostruito più a valle con modeste pretese architettoniche e l'impianto urbanista squadrato tipico delle progettazioni di epoca fascista. Attraversato dal fiume Orta, il paese si raggiun- ge superando uno spettacolare ponte che attraversa un vero e proprio canyon. La sosta è d'ob- bligo e se si è fortunati, è possi- bile assistere anche a qualche tuffo in jumping. Posto nella riserva regionale Valle dell'Orta, il borgo antico si presenta con i resti disfatti del nucleo storico, cui sopravvive però il Castello della famiglia "de Genua" i quali ereditarono un manufatto anteriore all'XI secolo. Considerato monumento nazionale italiano, il castello ospita la chiesa del Beato Roberto da Salle e diversi cime- li medievali. Una capatina sulla torre permette di spaziare lo sguardo sulla stupenda valle dell'Orta, lungo il cui corso è posta la cascata della Cisterna, vera e propria chicca orografica da raggiungere con un pizzico tinaia di metri si offre con la preistorica "Grotta dei Piccioni", uno dei siti archeolo- gici più importanti della regio- ne. Dopo una corroborante sosta un bagno nelle fresche acque dell'Orta, si riprende la marcia, il percorso automobilistico per raggiungere l'ultima tappa dell'i- tinerario dedicato alla scoperta della Maiella: Caramanico. Il paese diede i natali a Silvino Olivieri, patriota risorgi- mentale ed eroe dell'Argentina, e deve il suo nome al monaco francese Caro, consanguineo dell'imperatore Ludovico II (Caro Monaco: Caramanico). Costruito sulle basi di un inse- diamento strategico di soldati longobardi chiamato "Arimannia", il paese oggi è sede di una centenaria stazione termale di acque sulfuree che attira migliaia di cittadini duran- te l'anno. La chiesa di San Tommaso Apostolo, di Santa Maria Maggiore, il Museo natu- ralistico archeologico "P. Barrasso" che ospita la ricostru- zione degli ecosistemi della Majella e una sezione archeolo- gica, con reperti italici e romani, attrezzata per disabili e non vedenti, permettono di fare la sosta serale che ovviamente va accompagnata con un piatto di L'eremo di San Bartolomeo in Legio si trova su uno sperone roccioso di 50 metri a 700 metri nella Majella arrosticini e un bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo. È tempo di rientrare. Il mat- tino seguente una veloce visita a Sant'Eufemia a Maiella che nel suo territorio ospita il "pas- saggio" dalla macchia mediter- ranea al bosco misto alla fagge- ta alpina, la riserva naturale Lama Bianca, il giardino bota- nico "Daniela Brescia" e il museo etnografico "Diana e Tamara". Voltando il camper al Passo di San Leonardo, si torna, dopo poco tempo sulla strada per Roma per fare l'ultima tappa nell'area di sosta delle sorgenti del Pescara, poste a ridosso del percorso autostradale. Il tempo di respirare "il silenzio" delle placide acque sorgive e si ripar- te. Il valico appenninico ci attende per riportarci sulla sponda opposta dell'Italia, atti- randoci verso Roma e il suo estesissimo tessuto urbano. mustelidi, rettili, anfibi e uccel- li. Ripresa la marcia, si arriva a pochi chilometri nel comune di San Valentino, che si offre ai visitatori con i suoi insediamen- ti preistorici (Grotte Terrazzo, Grotta Riparo e Grotta del Buco Maledetto) e il Museo dei Fossili e delle Ambre. Continuando a salire, su una comoda strada che offre straor- dinarie viste sulla Valpescara, si arriva a un bivio che conduce ad Abbateggio e Roccamorice. Ma soprattutto permette di rag- giungere la Valle Giumentina, da poco consacrata a Ecomuseo Paleolitico, con i suoi numerosi reperti archeologici e vari Tholos (capanne usate da pasto- ri per ripararsi dal freddo e dal caldo). Sono questi i tratti di strada che più di altri permetto- no di godere il piacere della casa su ruota. Basta accostare il camper su un lato della strada per immergersi in una natura ricca di odori e colori mediter- ranei. Farro e grano saraceno, in queste zone vengono ancora coltivate da giovani imprendito- GENEROSO D'AGNESE Caramanico è sede di una centenaria stazione termale Laghetti e polle sorgive: la riserva naturale delle sorgenti sulfuree del Lavino sembra un bosco incantato L'eremo di Roccamorice è tra i più suggestivi d'Abruzzo urbano di case diposte e schiera lungo strade molto strette. Meglio lasciare il camper poco fuori dal centro storico per ammirare a piedi il borgo del XII secolo, già feudo dei Valignani. Nel territorio di Roccamorice si trovano due tra i più famosi e suggestivi eremi di spirito avventuroso una volta giunti nel vicino paese di Bolognano. Il paese si raccoglie intorno al cinquecentesco Palazzo Baronale e a poche cen-

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