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GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2014 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Le note scritte da Luigi Lopez hanno accompagnato per oltre vent'anni la scena musicale ita- liana, sino ad arrivare ai successi americani. Con Carla Vistarini ha scritto numerosi successi, tra cui, "La voglia di sognare", sto- rica hit di Ornella Vanoni del 1974, "La nevicata del '56" inter- pretata da M ia M artini e "Mondo" per Riccardo Fogli, primo di una lunga serie di pezzi scritti per il cantante dopo la sua uscita dai Pooh. Tra i riconosci- menti internazionali segnaliamo il 1º Primo premio al 13° World Popular Song Festival al suo brano "Where D id We G o Wrong" (rappres entava gli U.S.A.), i dischi d'oro e di plati- no per "Another Chapter" canta- ta da John Rowles e il premio per la migliore canzone straniera alla 8ª edizione del World Popular Song Festival di Tokyo, con "Ritratto di donna" interpre- tato da Mia Martini. Ha scritto canzoni per tanti artisti, tra cui Mina, Riccardo Fogli, Mia Martini, Ornella V an on i, R ita Pavon e, Domenico Modugno, sono nate anche amicizie? Certo, l'amicizia, il rapporto umano, le affinità, l'empatia addirittura, sono le condizioni senza le quali non sarei riuscito a collaborare con gli artisti per i quali ho scritto e composto. Ho rifiutato centinaia di volte di dare una mia canzone, su richiesta, come fosse un prodotto precon- fezionato. Se non si capisce l'ar- tista, se non ci si integra nel suo sentire, come si può creare un percorso musicale che sia coe- rente con la sua storia, i suoi gusti, il suo background? "Delfini", in altre parole l'in con tro co n D omen ico Modugno e Franco Migliacci. Che ricordo ha della collabora- zione? M odugno, D omenico, Mimmo, chiamiamolo come più ci piace, il grande "Mr. Volare" aveva davvero le ali. Durante la registrazione non volle che sulla sua voce fosse messo nessuno degli effetti tecnologici che avrebbero potuto aiutare la sua performance. Straordinario e insuperato maestro. Ha lavorato lu n gamen te nella West Coast U.S.A., vuole parlarci di questo importante periodo della sua carriera? Alberto Carisch, uno fra i più grandi editori italiani mi chiese di dargli delle canzoni per la sua Southern music, una società che operava negli Stati Uniti. In seguito Alberto Testa, il com- pianto autore di tanti successi, venne a trovarmi per prendere una cassetta con sei mie canzoni, per portarla negli U.S.A. Due anni e ricevetti una telefonata da Los Angeles, era Bobby Hart, leader s torico dei "The Monkeys", che mi comunicava l'incisione di una canzone da parte di John Rowles. Si trattava del brano "Good thing when it's gone" che vide come guest star Vangelis (Oscar per la colonna sonora del film "Momenti di glo- ria"), proporsi volontariamente per eseguire un assolo di chitar- ra. Mi ritrovai in studio con arti- sti del calibro di Steve Lukather, Jeff e Steve Porcaro (Toto), che realizzarono le basi di sei mie canzoni, con Paulinho Da Costa per le percus s ioni e Ian Underwood alle tastiere. Sbarcai a Los Angeles durante il giorno del Ringraziamento e da allora non mi sono più fermato. "Here I go again" interpre- tata da Julie Anthony, ha gira- to il mon d o, cos ì come "Another chapter" eseguita da John Rowles … Si tratta di ennesimi regali della mia avventura americana. Ero in vacanza a Londra, davanti a Buckingham Palace, intento ad ammirare il cambio della guar- dia, quando alle mie spalle sentii qualcuno intonare un'inconfon- dibile melodia, c'era una ragazza con le guance punteggiate di len- tiggini, che canticchiava la mia "Here I go again", in quei giorni al top delle clas s ifiche in Australia. A l World Pop u lar S on g Fes tival d i Tok yo 1982, h a vinto un importante premio rappresentando gli U.S.A. con "Where did we go wrong"… Nel 1982 rappresentavo gli Stati Uniti d'America e vinsi il primo premio, il "Golden grand prize", con la mia canzone "Where did we go wrong" ese- guita da Anne Bertucci, con i versi di Nat Kipner (primo pro- duttore dei Bee Gees e straordi- nario autore) e l'arrangiamento di Jimmie Haskell (arrangiò "If you leave me now" dei Chicago). È stato un risultato di cui sono orgoglioso, da quel momento il governo degli Stati Uniti mi ha riconosciuto un passaporto a vita, senza alcun limite di perma- nenza o di attività. Le sue canzoni per i bambi- ni hanno un grande successo, possiamo considerarle degli evergreen per i più piccoli? Ho scritto quasi seicento can- zoni e moltissime sono divenute degli evergreen, successi che mi danno ancora tante soddisfazioni ma "Pinocchio perché no?" e le altre sue "sorelline", sono un'al- tra cosa: fuori dal tempo, dalle mode, soprattutto fuori dalle logiche del mercato discografico. "La nevicata del '56" canta- ta a Sanremo da Mia Martini, una grande soddisfazione? Enorme! Fra tutte le voci che hanno interpretato le mie canzo- ni, quella di Mia, è la "mia" pre- diletta. Carla Vistarini (autrice del testo) ed io eravamo convinti che avremmo vinto il primo pre- mio, ma fu proprio Mia a confi- darci che "La nevicata" avrebbe ottenuto "soltanto" il premio della critica. Quel premio è valso come il riconoscimento più alto, da allora la nostra canzone è entrata nel repertorio dei classici della musica pop italiana. Lei è uno dei pochi autori ch e h a s critto can zon i p er Mina e Ornella Vanoni, una bella soddisfazione? Due grandi antagoniste? O due insuperabili contendenti? Beh, comunque entrambe nel mio "libro dei record". Ancora non saprei dire chi di queste due immense interpreti sia la mia preferita; me le tengo strette, strettissime nell'album delle mie soddisfazioni più preziose. Brani quali "Ancora dolcemente", "Mi piace tanto la gente", "La voglia di sognare", come potrei mai decidere per l'una o per l'altra? Impossibile! Luigi Lopez oggi. Con mio figlio Riccardo è nata un'intesa musicale assai promettente. Lo scorso anno la nostra canzone "Sailor", cantata da Riccardo, ha scalato le classi- fiche di tutte le radio w eb. Staremo a vedere... Passaporto musicale per Luigi Lopez con arrivo a Los Angeles e ripartenza mondiale Salone ristrutturato del Conservatorio di Firenze WILLIAM MOLDUCCI villa gentilizia nel cinquecento da Baccio d'Agnolo, che proget- ta la totale ristrutturazione degli ambienti e la sistemazione dello spazio esterno caratterizzato da un grande prato antistante la villa. All'inizio dell'Ottocento, altri restauri furono affidati al Poccianti e interessarono la villa. Altri ancora a fine secolo furono a f f i d a t i a l P o g g i d a l B a r o n e Michele Favard De Langlande e dalla moglie Fiorella di Anselmo De Bacheville che in veste di nuovi proprietari si fecero carico di dare magnificenza al palazzo richiedendo un nuovo scalone monumentale, una scuderia, un v i a l e d ' a c c e s s o s u l l a V i a Aretina, una cappella e due serre in ferro e vetro per il ricovero degli agrumi e delle piante tropi- cali. Il parco segue le stesse vicen- de e trasformazioni della villa. Luigi Lopez, compositore, musicista e cantante romano Sono stati svelati al pubblico i l a v o r i d i r e s t a u r o d i V i l l a Favard, edificio quattrocentesco, attuale sede del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. L'inaugurazione è iniziata c o n l a p r e s e n t a z i o n e d e l D i r e t t o r e d e l C o n s e r v a t o r i o Flora Gagliardi, cui è seguita la v i s i t a d e l l a v i l l a r e s t a u r a t a . Durante la visita si sono tenuti concerti itineranti per l'intera sede, con l'esecuzione dei capo- lavori della musica, dalla ballata di Chopin alla colonna sonora de 'Il fantastico mondo di Amelie' d i Y a n n T i e r s e n . I l a v o r i d i ristrutturazione hanno restituito circa 1000 mq all'uso, da cui sono state ricavate 8 nuove sale prova; uno spazio ricreazione; una sala riunioni e alcune sale di ricreazione e di servizio. "Sono stati eseguiti interventi – ha detto Claudio Mastrodicasa, architetto del Servizio Belle Arti e direttore dei servizi tecnici del Comune di Firenze - importanti di risanamento, consolidamento e restauro che hanno comportato la realizzazione di nuove struttu- re in cemento armato, nuovi impianti di aereazione e clima- tizzazione dei locali seminterrati della villa, secondo criteri di rispetto per il valore monumen- tale della villa. Villa Favard nasce nel '400 come 'Fattoria Fortificata' della famiglia dei Cerchi, successiva- mente ampliata e trasformata in Nel conservatorio Cherubini di Firenze 1000 mq di sale musica "Where did we go wrong", primo premio Usa in Billboard NICOLETTA CURRADI