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GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | La maschera di Pulcinella rappresenta molti dei caratteri distintivi della cultura parteno- pea: l'atteggiamento popolare pietoso e ironico, la parodia e lo sberleffo, la familiarità col sacro ed il mistero, la gestualità vivace e tanto altro. Pulcinella Cetrulo è u n e r o e c o m i c o d i v e r s o d a i cosiddetti eroi "seri"; i primi, si differenziano poiché rappresen- tativi della quotidianità popola- bitrio, denudato i militari della loro superbia, denunciato le diseguaglianze della giustizia ed espresso liberamente i suoi desi- deri e i suoi sentimenti. Nei dia- loghi, invece, Pulcinella spesso infrange le regole convenzionali del linguaggio, rimanendo vitti- ma della sua distrazione, dei suoi errori, della sua furbizia. Chi pensa che la maschera napoletana sia conosciuta solo in Italia si sbaglia, essa è nota in F r a n c i a c o l n o m e d i ci", capolavoro del cubismo sin- tetico in olio su tela raffigurante Pulcinella impegnato a suonare il clarinetto, Arlecchino con in braccio una chitarra e, al suo fianco, un monaco cantante. La famosa opera d'arte è tutt'oggi custodita all'interno del MoMa di New York. Ma la maschera del noto per- sonaggio napoletano fu indossata anche da innumerevoli artisti d'eccezione come: l'allievo di Fiorillo, Andrea Calcese (consi- derato il primo Pulcinella della s t o r i a ) , P a s q u a l e A l t a v i l l a , A n t o n i o P e t i t o , E d u a r d o D e Filippo autore dell'opera "Il figlio di Pulcinella" (1957) dove il vecchio e credulone Cetrulo si spegnerà serenamente quando incontrerà il figlio segreto di ritorno dall'America che, ribel- landosi alla servitù e alla sotto- missione dei padroni, deciderà di n o n i n d o s s a r e p i ù l ' a n t i c a maschera. E ancora Massimo R a n i e r i n e l f i l m " L ' u l t i m o P u l c i n e l l a " d i M a u r i z i o Scaparro, Massimo Troisi nelle rocambolesche avventure nei panni del Cetrulo nella pellicola "Il viaggio di Capitan Fracassa" (1990). La celebre maschera ha ispirato anche Pino Daniele nella composizione del brano "Suonno d ' a j e r e " ( a l b u m T e r r a m i a – 1977-) nel quale interpreta un Pulcinella ribelle che difende la classe povera dalle ingiustizie e dalle iniquità degli usurpatori della città. In "Terra mia", Pino Daniele mescola le note musicali napoletane a quelle blues ameri- cane fondendo tradizione e inno- vazione dando vita ad un ritmo (le parole non fanno rumore) Nun fanne rummore (rip.) Tu nun si' cchiù Pulecenella Facive ridere e pazzià Mo t'ar r agge e pienz e a' guerra E nce parle 'e libertà. A teatro rappresenta chi denuncia le disuguaglianze e parla liberamente Il segreto di Pulcinella è quel che non si dice, ma si sa Sta maschera nera t'à si' levata (questa maschera nera ti sei levato) Quanta dulure (quanti dolori) E q u a n t a s u o n n o d ' a j e r e (e quanti sogni di ieri) Ce sta chi dice (ci sta chi dice) C a n u n v i e n e c c h i ù (che non viene più) Ma nun è overo (ma non è vero) Ca ie so' fernuto (che io sono finito) E allucco pe'tanto dulore (e urlo per tanto dolore) Pe' tanto dulore (per tanto dolore) Tu nun si' cchiù Pullecenella (tu non sei più Pulcinella) Facive ridere e pazzià (facevi ridere e giocare) M o t ' a r r a g g e e p i e n z e a ' guerra (adesso ti arrabbi e pensi alla guerra) E nce parle 'e libertà (e ci parli di libertà) I'allucco ogne minuto (e urlo re, dei suoi lati oscuri, delle sue trasgressioni e delle tentazioni all'illecito mentre, quelli "seri", descrivono le aspirazioni dei suoi ideali. Ma quali sono le origini della celebre maschera napoletana? U f f i c i a l m e n t e n a c q u e n e l 1609 per opera di Silvio Fiorillo e divenne per la prima volta pro- tagonista nella sua commedia "La Lucilla costante con le ridi- c o l e d i s f i d e e p r o d e z z e d i Policinella"; alcuni sostengono invece che le sue origini siano p i ù a n t i c h e e c h e d e r i v i d a "Pulcinello", un piccolo pulcino dal naso ricurvo, mentre altri ritengono sia un buffone conta- dino di Acerra la cui fisionomia si identifica nel naso lungo e la f a c c i a a n n e r i t a d a l s o l e , n e l vestiario composto da un largo pantalone in tela bianca ed una camicia dello stesso colore, e nei tratti comportamentali per la sua sensualità accentuata, l'ingordi- g i a , l a g o f f a g g i n e a s s o c i a t a all'arguzia e l'eccessiva loqua- cità. Il suo ruolo nel teatro assu- me caratteri innovativi quando crea disordine nell'interpretazio- ne di padroni, principi, donne, accademici, dottori, avvocati, poeti, ecc. Con la sua trasgressi- v i t à e d i l t r a v e s t i t i s m o , Pulcinella ha ammonito i sovrani che fondavano il potere sull'ar- " P o l i c h i n e l l e " , i n G e r m a n i a come "Kasperle", nel Regno Unito come "Punch" mentre in Spagna come "Polichinela Don Cristobal". A dimostrazione dell'univer- salità culturale della maschera, essa rivestì un ruolo importante n e l l o s p e t t a c o l o B a l l e t a v e c chant Pulchinella (Musique d'a- prés Pergolesi) scritto nel 1919- 1920 dal musicista sovietico Igor Stravinskij il cui esordio avven- ne all'Opéra National de Paris con le scenografie e i costumi disegnati da P. Picasso. Ma esso non fu l'unico lavoro di matrice napoletana che coinvolse il cele- bre pittore spagnolo il quale, nel 1921, ispirandosi alla maschera partenopea dipinse "I tre musi- FRANCESCO BUCCARO (Tutte le foto Ph. F. Buccaro) La maschera è famosa anche all'estero come Policinelle in Francia, Kasperle in Germania, Punch in Uk, Polichinela in Spagna b l u e s i n c h i a v e t a r a n t o l a t a . Pulcinella diventa così espres- sione non solo della città di Napoli, ma della cultura, del lin- guaggio, dell'ingegno e della poesia in Italia e nel mondo capace di rendere la maschera contadina napoletana una fonte inesauribile di ispirazione d'arte internazionale. Ecco il testo della canzone S u o n n o d ' a j e r e d a l l ' a l b u m " T e r r a m i a " ( 1 9 7 7 ) d i P i n o Daniele: Pullecenella mi (Pulcinella mio) Comme si' cagnato (come sei cambiato) ogni minuto) Ncoppa 'e vocche d'e signure 'e (sulle bocche dei benestanti di) 'sta città (questa città) Pe chesta miseria ca nce sta' (per questa miseria che ci sta) 'nzino a dinto 'e recchie (fino a dentro le orecchie) E n u n c e l a s s a m a n c o ' o tiempo (e non ci lascia neanche il tempo) E nce guardà (di guardarci) Ma a chi stammo aspettanne (ma chi stiamo aspettando?) Pe stennere 'sti panne (per stendere questi panni) 'E parole nun fanne rummore La maschera napoletana di "Policinella" nacque ufficialmente nel 1609 per opera di Silvio Fiorillo Eduardo De Filippo fu autore dell'opera "Il figlio di Pulcinella" (1957)