L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-1-2015

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GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Guido Santi e Tina Mascara sono due registi di evidenti origi- n i i t a l i a n e , r e s i d e n t i a L o s Angeles, autori del documenta- rio "Monk with a camera", in uscita nelle sale cinematografi- c h e a m e r i c a n e e d i T a i w a n , Australia e India. Il film racconta la storia di un uomo che non ha avuto paura di impegnarsi in un percorso diver- so – hanno dichiarato Guido Santi e Tina Mascara – che, in questo percorso, trova una ragio- ne in più per portare avanti il suo lavoro di artista. È un racconto sul legame profondo tra Oriente e Occidente, su come trovare un punto di equilibrio in un mondo sempre più instabile, per aiutarci a capire meglio noi stessi e il tempo in cui viviamo. P r e s e n t a t o i n a n t e p r i m a all'International Documentary F i l m F e s t i v a l d i A m s t e r d a m ( I d f a 2 0 1 3 ) " M o n k w i t h a Camera: The Life and Journey of monastero di Rato Dratsang, gli disse: "Il tuo compito è di col- mare la tradizione tibetana e il mondo occidentale". La mostra itinerante, con le fotografie in bianco e nero realizzata dallo stesso Vreeland, ha fatto proprio questo, riuscendo a raccogliere 500.000 dollari, utilizzati per la ristrutturazione della sede india- na di Rato Dratsang. Il monastero è stato ricostrui- to grazie all'abilità di Nicholas, ritornato a impugnare la macchi- na fotografica dopo 28 anni, sol- tanto con l'obiettivo di contri- buire a questa nobile causa. Il documentario consente di conoscere Nicky e il suo straor- dinario viaggio spirituale, restan- do dietro la tenda del buddismo tibetano ed entrando nel cuore e n e l l a m e n t e d i u n u o m o . Osservandolo si arriva a capire il lento percorso che l'ha portato lontano da una vita di successo, apparentemente già impostata, per abbracciarne un'altra com- pletamente diversa, attraversan- do quindi il paradosso tra fama e umiltà. Nel documentario, diretto da Guido Santi e da Tina Mascara, questa grande storia è raccontata con il contributo di personaggi come il Dalai Lama e l'attore Richard Gere. La colonna sonora è stata composta da Pivio e Aldo De Scalzi, che si sono ispirati al minimalismo americano degli anni '70 e in particolare a mae- stri come Steve Reich e Philip Glass. N e l l a r e a l i z z a z i o n e d e l l e musiche Pivio e Aldo De Scalzi hanno aderito pienamente ai contenuti spirituali del film, basandosi su strumenti quali marimba, piano, xilophono, chi- tarre e un quartetto d'archi ese- g u i t o d a l l o G n u Q u a r t e t , u n gruppo musicale composto da Raffaele Rebaudengo (viola), F r a n c e s c a R a p e t t i ( f l a u t o ) , Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello). Non man- cano i riferimenti alle musiche devozionali dei luoghi in cui il buddhismo è più praticato. Guido Santi è un regista e produttore nato in Italia, vive e lavora a Los Angeles, dove è insegnate di "Estetica e storia del cinema" presso il College of the Canyons a Santa Clarita. S a n t i h a r e a l i z z a t o i l f i l m "Mandala: The journey of a dan- cer" (2002) e, con la moglie Tina Mascara, il documentario "Chris & Don. A love story" del 2007, sulla vita dello scrittore Christopher Isherwood e del pit- tore californiano Don Bachardy. Santi ha lavorato in Italia scrivendo e dirigendo cortome- traggi, inoltre, ha collaborato per q u a t t r o a n n i c o n i l p r o g e t t o / s c u o l a " I p o t e s i Cinema", il laboratorio fondato d a E r m a n n o O l m i e P a o l o Valmarana nel 1982 a Bassano del Grappa. In seguito ha conse- guito un Master in produzione cinematografica all'University of Southern California e ha pro- dotto special televisivi e docu- mentari. Con Tina Mascara ha fondato la società Asphalt Stars P r o d u c t i o n s , c o n s e d e a L o s Angeles. Tina Mascara è una regista e produttrice americana, nata nel West Virginia, che ha studiato g i o r n a l i s m o e f o t o g r a f i a all'Istituto d'Arte di Pittsburg e si è laureata in Film Program al Los Angeles City College. Tina ha prodotto e diretto due film: "Jacklight" nel 2000 e "Asphalt stars" nel 2002. Il documentario "Chris & Don", realizzato insie- me al marito, è considerato un cult, di cui Kirk Honeycutt, sul "The Hollywood Reporter", ha scritto: "Mascara and Santi are superb filmmakers, fully alive in their terrific film … to all the undercurrents of art, social class, sexual orientation, challenging relationships and, most especial- ly, the touching love story at the heart of their film". Regia a firma italiana sul documentario 'Monk with a camera' un successo anche a Los Angeles Una scena di Madame Bovary di Luciano Colavero (Ph. Paolo Porto) Il monaco buddista Nicholas "Nicky" Vreeland, protagonista del documentario, fotografa Napoli Nicholas Vreeland" ha già fatto i l g i r o d e l m o n d o : T a i w a n , Nuova Zelanda, India e Israele. Il 21 novembre di quest'anno l ' E l i n o r B u n i n M u n r o e F i l m Center di New York ha ospitato la prima statunitense per poi essere programmato al Cinema Village e, dal 12 al 18 dicembre, nello storico Laemmle's Royal Theatre di Los Angeles. Il filmato, della durata di 90 m i n u t i , r a c c o n t a l a s t o r i a d i N i c h o l a s " N i c k y " V r e e l a n d , figlio di un ambasciatore e nipo- t e d e l l a m i t i c a d i r e t t r i c e d i Vogue Diane Vreeland. Nicky è stato per molti anni un importante fotografo del jet- s e t e d e l m o n d o d e l l a m o d a (allievo e assistente di Irving Penn e Richard Avedon), diven- tato il primo abate occidentale a condurre un monastero buddista in Tibet. Questo cambiamento di vita è avvenuto dopo che ha incontrato il venerabile maestro b u d d h i s t a K h y o n g l a R a t o Rinpoche, fondatore del Tibet Center in New York e avere stu- diato con lui per numerosi anni. L'importante fotografo ha abbandonato i privilegi della mondanità e del successo per seguire l'ideale buddista e trasfe- rirsi in India. Quando il Dalai Lama l'ha nominato abate del Tina Mascara e Guido Santi autori del documentario WILLIAM MOLDUCCI Desideri e fragilità dell'universo femminile con un classico come Madame Bovary All'Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, in scena desideri e fragilità dell'universo femminile. Stagione al via con la rappresentazione di Madame Bovary nell'adattamento della compagnia Strutture Primarie. Per la regia di Luciano Colavero, con Chiara Favero in scena, lo spettacolo indaga, attraverso il personaggio di Flaubert, le tante sfaccettature delle donne, aman- ti, sognatrici, madri insoddisfat- te, a volte in fuga dalla realtà. D ice il regis ta, Luciano Colavero: "Quando immagino Madame Bovary vedo una donna che ha fame, vedo una donna drogata di des iderio. La s ua droga non sono gli oggetti, la sua droga è l'immagine, la visione, il sogno di ciò che non possiede. Lei vede qualcosa che non ha, lo desidera e corre. Se può permet- tersi di comprarlo lo compra. Se non se lo può permettere s'in- debita e lo compra lo stesso. Il desiderio l'avvelena, ma nello stesso tempo la rende viva. Ho cercato di costruire uno spettaco- lo nudo e diretto, che parlasse di desideri compulsivi e del loro fallimento. Tutta la scena è una pedana lunga e stretta, quasi un molo, un corridoio senza porte o vie d'us cita, dove M adame Bovary può solo aspettare qual- cosa che forse non arriva. Alle spalle del pubblico c'è un obiet- tivo che lei non può raggiungere, e in mezzo un marito, degli amanti, una vita che s i deve spostare, togliere di mezzo per farle raggiungere ciò che des idera: morire e, ins ieme, vivere, a Parigi". La rassegna di teatro prosegue il 30 gennaio con il debutto della nuova produzione Kanterstrasse, I cavalieri, tratto dalla commedia di Aristofane, progetto di resi- denza di Fulvio Cauteruccio, S imone M artini e A les s io Martinoli, che mette in scena l'attualità di un testo che raccon- ta il modus operandi in politica. Il 29 marzo, s ul palco, ci saranno Piero Sidoti e Giuseppe Battiston in 'Genteinattesa – il precariato e il professore'. Sarà una serata di cinismo e canzone dove la levità della musica si fonderà con pensieri grevi in un equilibrio tra leggerezza e super- ficialità. Correda il programma, da febbraio a aprile, 'Ad alta voce', laboratorio di lettura espressiva condotto da Giancarlo Carboni.

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