Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/480796
GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GENEROSO D'AGNESE L'aereo atterrerà a Roma oppure ad Ancona accogliendovi con il fermento tipico dei luoghi di grande transito. L'auto vi tra- sporterà su comode strade, allon- tanandovi dall'aria intrisa di odore salmastro e abbracciando l'umore frizzante degli Appennini. Quando arriverete nelle colline umbre, riponete l'o- rologio e affidatevi alla lentezza. Perché questo viaggio va assapo- rato attraverso i consigli degli abitanti del luogo e seguendo colori e sapori di una terra capa- ce di rimanere fedele a se stessa nei secoli, baricentro dell'Italia turistica e cuore del cristianesi- mo mondiale. Qualunque sia il punto di par- tenza, per scoprire Umbria la verde, non cambierà il risultato. Perché questa è una terra da conoscere senza una meta di par- tenza e impossibile da conclude- re con una destinazione finale. Passo dopo passo. interno accoglie un ciclo di affreschi scoperti solo di recente e risalenti al Quattrocento. Non è il solo richiamo religioso a ren- dere questo angolo d'Italia di una particolare suggestione emotiva. Il "rumore del silenzio" domi- na incontrastato il paesaggio punteggiato, soprattutto nell'an- golo meridionale dell'altopiano del Castelluccio da inghiottitoi e numerose risorgive chiamate Marcite, zone nelle quali l'acqua per lunghi periodi d'anno allaga ampie zone del terreno permet- tendo di avere abbondante fieno. Sarà comunque Preci, princi- pale centro della Val Castoriana, la prossima tappa di un percorso incentrato sulla spiritualità di San Benedetto. Il centro storico del paese (800 abitanti) è attra- versato dal torrente Campiano e le sue origini pescano nel XIII secolo con il primo villaggio nato nei pressi di un oratorio benedettino. Caratterizzato da un nucleo urbanistico molto raccol- to costruito all'interno di una for- tezza Preci negli ultimi secoli del Medioevo e nei primi anni del- l'età Moderna ospitò una apprez- zatissima scuola di chirurgia spe- cializzata nell'estrazione di cal- coli renali. Il borgo si offre al visitatore con le sue frazioni Campi e Ancarano, che conser- vano importanti sigilli romani e la chiesa della Madonna Bianca a S .A ngelo, le rovine del Castelfranco (XIV sec.) a Capo del Colle, il castello e la chiesa di S.Andrea a Campi Alto e la chiesa di S.Salvatore. La scoperta di Preci passa attraverso il villaggio di Acquaro nei pressi del quale sorge la straordinaria Abbazia benedetti- na di S.Eutizio (secondo tradi- zione fondata dai monaci siria- ni), per secoli punto di riferimen- to politico e religioso di una giu- risdizione ecclesiastica che giun- geva sino alle diocesi marchigia- ne e abruzzes i di A s coli e Teramo. Vero e proprio gioiello d'arte, storia e cultura (la sua fac- ciata è in stile romanico spoleti- no mentre la parte absidale è gotica) S.Eutizio conserva opere del Pomarancio, Nicola da Siena e Rocco da Vicenza. L'Abbazia ha custodito per secoli una for- mula penitenziale in volgare (oggi conservata nella Biblioteca Vallicelliana di Roma) e la "con- fessio eutiziana" il primo corpo- so testo in volgare, compilato tra il 936 e il 1037, probabilmente tra i primi componimenti che si conoscano della lingua italiana. Nella regione che vide nasce- re San Francesco la contempla- zione delle straordinarie opere umane non potrà divergere da una full immersion nella straor- dinaria ricchezza floreale e fau- nistica. Sospeso tra la stretta valle fluviale del fiume Nera caratterizzata da una folta vege- tazione a foglia caduca e i Monti Sibillini ricoperti di faggio e tap- pezzati di vasti altopiani carsici, il comprensorio di Norcia ospita alcune tra le più caratteristiche specie floreali montane ( artemi- sia, anemone, genziana e giglio martagone) e alcune specie ani- mali di grande fascino, come il capriolo, il gatto selvatico, lo scoiattolo, il lupo appenninico, l'aquila reale, il falco pellegrino, il picchio ros s o e il picchio muraiolo. Nel piccolo bacino lacustre del Lago di Pilato, ali- mentato dallo s cioglimento nevoso e posto in una conca gla- ciale sul Monte Vettore, vive il Chirocefalo del Marchesoni, una specie endemica di crostaceo adattato alle condizioni estreme del clima montano umbro. Venti minuti separano Preci da Cerreto di Spoleto, altra tappa della scoperta dell'Umbria più selvaggia, il cui nome pesca nelle foreste di cerri che cresco- no nelle immediate vicinanze. Borgo medievale che raggiunse la notorietà nel Medioevo (conti- nuamente in difesa dagli attacchi di Norcia e Spoleto) Cerreto regala agli appassionati ottimi tartufi neri e merita una sosta per la visita al Monastero di San Giacomo (XIV-XI sec), che al suo interno accoglie splendide immagini della Madonna con Bambino e della Crocifissione, alla Chies a di S . M aria D e Libera, che ospita nell'interno delle sue cappelle laterali pre- ziosi affreschi di scuola umbro- marchigiana, ai resti delle mura e dei torrioni di Borgo Cerreto e al S antuario della M adonna della Stella (eremo agostiniano del Seicento) nel vicino villag- gio di Ruscio. Vallo di Nera, in direzione Spoleto, affonda le proprie radi- ci nell'Italia pre-romana, abitata dalle tribù Naharci (presumibil- mente imparentati con i Celti). Luogo d'elezione dei cristiani fuggiti dalla Siria e arrivati in Valnerina per fondare insedia- menti anacoretici, il borgo origi- nariamente si chiamava Castrum Valli (da Valium, luogo fortifi- cato) ed è un paese monumento, emergendo con le sue case di pietra chiara tra il folto fogliame boschivo. Conservato in ottime condizioni dal 1217, si presenta come una fortezza medievale le cui mura possenti e le antiche torri circondano le case in pietra addossate le une alle altre e interrotte solo da ripide viuzze, da archi e sottopassaggi. S i entra da P ortella e Portoranne, esclusivamente a piedi, per un tuffo nel Medioevo. Feritorie, mensoloni, vicoli e pas s aggi, chies ette romaniche e portali in pietra per- mettono di respirare la Storia millenaria dell'Umbria e di sedi- mentare una scoperta di rara bel- lezza. Inserito tra i Borghi più belli d'Italia, Vallo della Nera ha nelle chiese di San Giovanni Battista, Santa Maria e Santa Caterina i suoi tesori più prezio- si. Nella chiesa di S.Maria sono ancora i campanari a suonare manualmente le campane collo- cate nella possente torre quadra- ta, ripercorrendo un rito immuta- to da secoli. Il borgo di S. Maria (del '400) con la chiesa france- scana, il borgo dei Casali ('500) con la chiesetta di S. Rocco, l'e- dicola dell' Immagine delle Forche, l'eremo di S. Antonio e con le vecchie botteghe artigiane a dente, le fonti, le edicole cam- pestri, le torri colombaie, la fra- zione di Piedipaterno con la chiesa di S. Maria dell'Eremita (antica abbazia benedettina sorta su celle eremitiche) e la pieve di Paterno e la chiesa di S. Michele Arcangelo a Meggiano, permet- tono di immergersi in una pausa temporale di grandissima sugge- stione e di apprezzare l'immensa bellezza costruita dall'alleanza tra Natura e opere d'ingegno umano. resto della vita li elesse come propri padri spirituali. Ed è pro- prio tra le gole della Valnerina, da Preci fino a Narni, e sugli altopiani dei Monti Sibillini, un massiccio di origine tettonica che raggiunge vette di 2000 metri, che si snoda il tratto più sugge- stivo della Via Benedicti, la cui prima tappa è posta proprio nel centro di Norcia. La piazza prin- cipale di Norcia accoglie fin dal 1880 una statua di San Benedetto realizzata da Giuseppe Prinzi, oltre alla Basilica dedicata al Santo. L'edificio di culto, con un portale ogivale finemente scolpi- to che accoglie nella sovrastante lunetta la Madonna con Bambino tra gli angeli, sorge sopra i ruderi di una costruzione romana risa- lente al I –II secolo d.C. e viene identificato come la casa in cui nacquero i gemelli Benedetto e Scolastica. Sulla cripta del IX secolo venne edificata tra il 1290 e il 1338 la Basilica in onore del- l'illustre cittadino, che ha subito A Norcia le suggestioni emotive dell'Umbria millenaria La fortezza di Preci che conserva il museo della chirurgia popolare Santissima Annunziata dell'Eremita a Vallo di Nera Nella Regione che ha scelto per gonfalone i ceri della festa di S.Ubaldo (unica festa popolare "benedetta" dal papa Celestino III che nella bolla di canonizza- zione la volle "Ilariter") la reli- giosità sarà il viatico che accom- pagnerà il viandante lungo i per- corsi che intersecano capolavori architettonici e reminiscenze paleolitiche, delizie gastronomi- che e luoghi di culto, elaborazio- ni urbanistiche e spazi inconta- minati. E puntando il dito sulla carta, toccherà a Norcia il privi- legio della prima scelta. Perché questa è la città che vide nascere San Benedetto. Da qui parte la via Benedicti, un percorso che affonda le radici nella storia e nella fede, e che permetterà di conoscere quella scintilla che da anni illumina questa terra. Inserita nel comprensorio del P arco N azionale dei M onti Sibillini, Norcia si adagia su 600 metri di altitudine lambendo set- tentrionalmente l'altopiano di Santa Scolastica. Qui nacquero nel 480 d.C. Benedetto e la sorel- la gemella Scolastica, figli di un'agiata famiglia romana. Il giovane Benedetto entrò in con- tatto, nella vicina Val Castoriana con i monaci siriani residenti nelle grotte circostanti Preci, rimanendone affascinato e per il Al centro la Basilica e la statua di San Benedetto, a sinistra il Palazzo comunale, a destra il portico delle misure diversi danni a causa del terre- moto e che è stata restaurata in occasione del Giubileo dell'anno 2000. Costruita con una facciata in stile gotico, la Basilica acco- glie un elaborato rosone centrale e due nicchie laterali con le sta- tue di San Benedetto e Santa Scolastica, la sorella che a pochi chilometri offre un'altra sugge- stiva tappa della via Benedicti. Ubicata sull'altopiano la chiesa di S anta S colas tica ris ale al periodo alto-medievale ed è stata più volte ristrutturata. Al suo