GIOVEDÌ 14 MAGGIO 2015
www.italoamericano.org
38
L'Italo-Americano
ITALIAN SECTION
|
Angelo J. Di Fusco, CPA
Tax preparation & planning
Financial statements & accounting
Financial planning & budgeting
Quickbooks professional advisor & small
business consulting
Let's team up to cut your taxes
25 years experience Parliamo italiano
818/248-9779 www.difusco.com
Quando alla fine di un lungo elenco
si dice 'eccetera' per far capire che
c'è dell'altro
LUIGI CASALE
"Eccetera, eccetera".
Che strano trovare quest'ec-
cetera-eccetera all'inizio o alla
fine di un discorso!
Certe volte poi, ci sono di
quelli
che quando sentono una
parola nuova, e questa gli piace,
te la condiscono in tutte le mine-
stre: la cosa diventa noiosa, la
usano dappertutto e chi è attento
alla
forma dell'espressione lin-
di lui. Eccetera. Eccetera!
Noi sappiamo invece che
questa
parola, da sola, o ripetuta
due volte, la si usa per significa-
re che ci sarebbero tante altre
cose da aggiungere, ma si prefe-
risce
interrompere la sfilza delle
parole tralasciando di nominarle,
o perché il ricevente le conosca,
o perché le possa immaginare, o
anche perché tutto sommato tutte
le
eventuali precisazioni alle
quali rinunciamo non sono tanto
necessarie all'economia dell'atto
comunicativo; cioè non aggiun-
gono nes s una informazione
importante ai fini della compren-
s ione del tes to linguis tico.
Eccetera,
eccetera.
Allora vediamo che cosa
significa in realtà l'espressione
"Eccetera".
Essa
è la forma agglutinata
del sintagma latino "et cetera" e
significa: "e le restanti cose",
"e ciò che segue", "e le altre
cose".
In
latino ci s ono divers i
aggettivi (o pronomi) per indica-
re il concetto di altro. E questi,
guistica, si accorge che quella
parola è fuori luogo (manca di
pertinenza).
Quando ciò accade,
il parlante per non dimenticarla
avendola da poco imparata, forse
inconsciamente, la va ripetendo
con frequenza per farla sua;
oppure
credendo che essa appar-
tenga ad un registro alto, pensa
che la parola sia chic, e faccia
"scicche" anche l'esibirla.
Anzi i casi sono tre: forse ha
un
tic e non può fare a meno di
ripeterla almeno una volta ogni
dieci parole. Il vizio è più forte
quasi tutti, si sono conservati
nella lingua italiana. Alius, che
significa un altro; alter, che
significa
l'altro (tra due); reli-
quus, che significa restante;
ceteri che significa tutti quanti
gli altri. Al neutro ceteri diventa
cetera e significa "tutte le altre
cose"
.
I giovani latinisti lo sanno: al
neutro plurale ceterus fa cetera =
tutte le altre cose. Quindi – e
con questa precisazione conclu-
do
– "et cetera" = "e tutte le altre
cose".