L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-11-2015

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GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2015 www.italoamericano.org 40 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Tra il porto e l'area sacra dell'antica Pyrgi, dove gli Etruschi 'commerciavano' cultura "Pyrgiii! Era così che proba- bilmente esultavano i marinai cartaginesi che avevano naviga- t o d a l l e l o r o c o l o n i e i n Sardegna, in Sicilia o dal Nord A f r i c a f i n o a l l e c o s t e dell'Etruria meridionale, così come i marinai greci che con i loro mercantili avvistavano il porto proveniendo dalle coste della Campania, da Pithecusa, sull'isola di Ischia, o da Cuma e cer tamente dovevano f ar lo i "pirati" etruschi. Ringraziavano N e t h u n u s , d i o d e l m a r e , p e r averli riportati a casa, a Pyrgi, dopo aver attraversato il mare Tirreno in lungo e largo, toccan- d o i p o r t i d e l M e d i t e r r a n e o , commerciando olio, vino, grano, monili, metalli preziosi e soprat- tutto scambiando "cultura" e li e coltivate nel sud, fu la culla della civiltà degli Etruschi, chia- mati Tusci dai popoli latini, Thyrrhenoi dai greci mentre Rasenna era il termine con il quale gli Etruschi chiamavano se stessi. Esistono varie teorie riguardo alla loro provenienza. Erodoto li identifica con i Lidi, partiti dall'Asia Minore dopo una terri- bile carestia poco dopo la guerra di Troia. Tito Livio con genti venute dall'Europa centrale o, tra storia e leggenda, viene attri- buita loro l'identità del misterio- so popolo errante dei Pelasgi. Dionisio di Alicarnasso, storico greco dell'età di Augusto, rite- neva invece che fossero una popolazione nativa dell'Italia antica. A p e r t i a g l i s c a m b i c o n l e grandi civiltà del Mediterraneo, greca e fenicio-punica, gli etru- razione con episodi del mito di Heracle, Ercole, decorava le lastre frontali, mentre figure di piccoli cavalieri, abbellivano il tetto. Accanto al tempio, nel lato lungo del temenos, sorgevano le 20 celle delle sacerdotesse della dea, le ierodule, che secondo l'e- spressione del poeta Lucilio e r a n o l e f a m o s e " s c o r t a Pyrgensia" cioè " prostitute di quali il più sontuoso ed eccezio- nale fu senz'altro quello poste- riore. Gli episodi raffigurati sono riferibili alla saga dei Sette con- tro Tebe, scelta che rivela da p a r t e d e i c o m m i t t e n t i u n a profonda conoscenza del mito greco e un'intensa religiosità. È probabile che nel tempio fosse venerata una triade com- prendente la Dea Thesan ricor- Altorilievo fittile con la rappresentazione del mito de "I sette contro Tebe" oggi al Museo di Villa Giulia a Roma e nel riquadro Antefissa del V secolo A.C. esposta presso L'Antiquarium di Pyrgi (Ph. Marco Lassalaz) Veduta aerea dell'area archeologica con le piante dei Templi A e B SABINA BRODOLINI campi. C a e r e g i à d a l V I I s e c o l o avanti Cristo divenne una delle più ricche e potenti città-stato dell'Etruria meridionale. In otti- mi rapporti commerciali con i "principi" di Vetulonia, impor- t a n t i s s i m o c e n t r o m i n e r a i o nell'Etruria centrale, per amplia- re gli scambi nel Mediterraneo, si vide impegnata alla realizza- zione di infrastrutture collegate con la navigazione. Ecco così apparire già tra il VII e il V sec. a.C. due vie che collegano la città al mare: una terminava nel porto di Alsium, e un secondo percorso, diretto verso nord, conduceva al Porto di Pyrgi, che fin dal VI sec.a.C., divenne il più importante porto ceretano. Collegato alla città da una strada monumentale lunga 13 chilometri e larga 10 metri, rea- l i z z a t a p r o b a b i l m e n t e n e l l a prima metà del VI sec.a.C., il santuario del porto arrivò ad occupare una superficie di alme- no 6 ettari delimitati nella parte sacra da un muro di "temonos" e articolato nel tempo in una serie di edifici. Adagiato su un enorme terra- pieno artificiale, alla fine del VI sec. a. C., il re-tiranno di Caere, Thefarie Velians, fece innalzare il primo Tempio, ai giorni nostri detto tempio B, dedicato alla dea Astarte-Uni, la suprema dea del Panteon etrusco. Una ricca deco- tutto ciò che questo termine rap- presenta: usanze, lingue, cono- scenze, riti, credenze. Centinaia di navi mercantili e militari trovavano felicemente approdo a Pyrgi, il principale porto di Caere, l'attuale paese di Certeveteri sul litorale laziale, a pochi chilometri da Roma. L'Etruria, la terra compresa tra il fiume Arno, il Tevere e il mare Tirreno, ricca di miniere metallifere a nord e di terre ferti- schi erano organizzati in città- stato indipendenti, i cui rappre- sentanti si riunivano annualmen- te nel santuario di Voltumna, p r e s s o O r v i e t o , p r e n d e n d o a volte decisioni comuni di natura politica o militare. Furono signo- ri del mare tanto da essere ricor- dati come temibili pirati, maestri d i i d r a u l i c a , r e l i g i o s i s s i m i , amanti della musica, della poe- sia, della danza, e Roma ne fu ampliamente influenzata in tutti i data in un'iscrizione su lastra di bronzo rinvenuta nei pressi. Nella terza area sacra, detta area C, situata tra i due templi, e che in origine era un piccolo santuario indipendente, dotato di un altare cilindrico di tufo gri- gio, di un pozzo e di un secondo Pyrgi". Il tempio era di tipo greco con un'unica lunga cella circon- data da quattro colonne sul lato frontale e sei sui lati laterali. Nel 460 a.C. venne eretto il secondo Tempio, detto oggi tem- pio A che richiamava il modello a r c h i t e t t o n i c o d e f i n i t o d a Vitruvio "tuscanico" cioè etru- sco. Il tempio, costruito su un podio, era accessibile solo dalla facciata e accoglieva tre celle nella metà posteriore. Nella metà anteriore era un pronao con quat- tro colonne tra due ante e una fila di altre quattro colonne sulla fac- ciata. Il tetto ligneo completa- mente rivestito e ornato in terra- cotta, aveva lo spazio frontale aperto, a differenza dei templi greci e romani. "I templi tusca- nici - scrive Vitruvio - avevano l'aspetto di una persona tarchiata piantata a gambe larghe sul terre- no". Le colonne erano realizzate in tufo intonacato ed i capitelli erano in peperino. Entrambi i lati corti erano decorati da un fronto- ne aperto con altorilievi, dei Templi A e B di Pyrgi nella ricostruzione dell'area sacra (Ph. Progetto Traiano) Orecchini etruschi del V secolo A.C. oggi all'Antiquarium Pyrgense (Ph. Marco Lassalaz) Orecchino in oro emerso dagli scavi presso il Santuario meridionale (Ph. Marco Lassalaz) Continua a pagina 41

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