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GIOVEDÌ 25 GIUGNO 2015 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | A Ravenna il mosaico della divinità fluviale barbuta racconta la pace augustea S i c h i a m a " I l g e n i o d e l l e acque" il nuovo allestimento museale di RavennAntica che arricchirà la raccolta di mosaici antichi e moderni del centro T a m o n e l C o m p l e s s o d i S a n Nicolò a Ravenna. Il titolo pren- de spunto dal più importante reperto che sarà esposto: la raffi- gurazione di un uomo con barba, simbolo di una divinità fluviale, portato alla luce durante l'ultimo ritrovamento archeologico avve- sperità inaugurato da Augusto, la città comincia ad espandersi oltre il perimetro delle vecchie m u r a r e p u b b l i c a n e , c o s ì n e l corso del I e del II secondo seco- lo dopo Cristo molte domus e villae sorgono verso la campa- gna circostante e, ora lo sappia- mo, anche verso il mare. I dati emersi dalle indagini archeologi- c h e p e r m e t t o n o , q u i n d i , d i aggiungere nuove informazioni alle conoscenze storiche sulla città e di avere una nuova perce- zione dell'aspetto urbano antico di Ravenna. Per raggiungere la spiaggia dalla domus, si doveva attraver- sare un'ampia zona caratterizza- ta da dune sabbiose su cui erano disposte aree di necropoli ester- ne alla città. Lo si evince da rin- venimenti effettuati negli anni Sessanta del secolo scorso in prossimità della Basilica di San Giovanni Evangelista che hanno portato alla luce una necropoli di età romana. L'abitazione doveva quindi trovarsi in area periferica r i s p e t t o a l c e n t r o d e l l a c i t t à romana, ancora ben risconoscibi- le nel settore sud-occidentale dell'abitato odierno per il suo tracciato ortogonale. L'edificazione della domus si inquadra nel I secolo dopo Cristo e la sua frequentazione si spinse fino al III secolo con ambienti che evidenziano elementi di pre- gio e migliorie apportate nel corso del tempo. Il quadro resi- denziale urbano di Ravenna in età imperiale risulta piuttosto ampio, caratterizzato da un'e- spansione edilizia ben oltre le mura urbiche di età repubblica- na, che in tempo di pacificazione avevano perso gran parte del loro scopo difensivo. Sono docu- m e n t a t e p e r q u e s t o p e r i o d o numerose domus sia nella zona più antica della città, come ad esempio nel complesso della Domus dei Tappeti di pietra, sia nella zona delle mura repubbli- cane defunzionalizzate come la Domus del Triclinio ma anche nel settore settentrionale come la casa rinvenuta a ridosso di Porta Cybo su cui si impostarono le successive mure tardoantiche. L'abitazione di piazza Anita Garibaldi costituisce un nuovo rinvenimento del settore orienta- le della città. In questa zona è nota la presenza di un'altra resi- denza di I secolo sottostante il Palazzo imperiale, il cosidetto palazzo di Teodorico. L'indagine archeologica ha consentito di portare alla luce la porzione di una domus in cui, nella sua ultima fase di vita, r i s u l t a v a n o e s s e r v i q u a t t r o ambienti mosaicati che si apriva- no attorno a un cortile pavimen- tato con tessere musive bianche che ospitava uan piccola vasca per la raccolta dell'acqua di falda. Gli ambienti erano delimi- tati da muri divisori di cui resta- vano solo le tracce delle fosse determinate dall'asportazione d e l l e m u r a t u r e e f f e t t u a t a i n epoca tardoantica. In origine la casa aveva un porticato interno su cui si affac- ciava l'ambiente a mosaico più antico. L'area porticata era aper- ta su un cortile con pavimento in terra battuta e un pozzo circolare c o n c a m i c i a i n m a t t o n i . L a domus sembra essere stata modi- ficata almeno due volte: fu rea- lizzato prima un ambiente posto sul lato orientale del cortile. Dopo breve tempo fu chiuso il porticato e l'edificio fu ampliato verso ovest. Poi il cortile fu pavimentato a mosaico bianco e risistemato il pozzo. Di partico- lare interesse il motivo geometri- co del mosaico con l'unico ele- mento figurato della domus: una protome barbata con corona di f o g l i e s u l c a p o , i n t e r p r e t a t a come divinità fluviale. Il ritrovamento della Domus arricchisce la conoscenza dello s v i l u p p o d i R a v e n n a i n q u e i secoli cruciali e prima della più famosa fase bizantina. La raffigurazione della divi- nità fluviale, d'altra parte, con- ferma il forte legame simbolico di Ravenna con l'acqua, il mare, i fiumi, le aree lagunari e lacu- stri. Come sappiamo il mare lambiva la città ad est, le valli la circondavano sugli altri lati e dentro la città scorrevano alcuni corsi d'acqua. Niente di più logi- c o q u i n d i c h e l a s i m b o l o g i a acquatica avesse un peso rile- vante nelle decorazioni in ambi- to pubblico e privato, come nella domus scoperta a pochi passi dal mare. Ora, dopo quasi due millenni e d o p o e s s e r e p a s s a t i d a l l e sapienti mani degli operatori del Laboratorio di restauro della Fondazione RavennAntica, pres- so il Museo di Classe, i preziosi m o s a i c i d i P i a z z a A n i t a Garibaldi ritorneranno a vivere in un originale allestimento a Tamo, dove accanto al "genio delle acque" troveranno posto altri importanti lacerti, parte del- l'area cortilizia con il pozzo e anche una suggestiva porzione della struttura muraria di epoca tardo-antica. Il mosaico barbuto che rappresenta una divinità fluviale ritrovato a Ravenna nuto a Ravenna, in Piazza Anita G a r i b a l d i , n e l l ' e s t a t e 2 0 1 1 , durante la realizzazione da parte della multiutility Hera dell'isola ecologica interrata. Il ritrovamento della divinità barbata e di altri mosaici, risa- lenti al I e II secolo d.C., avven- ne casualmente, come accade per la maggior parte delle sco- perte archeologiche. La società, c o m e s e m p r e i n q u e s t i c a s i , interruppe i lavori per lasciare intervenire gli archeologi, per- mettendo così il corretto recupe- ro dei reperti. Per Hera, del resto, impegnata quotidianamen- te nei lavori di cantiere (per reti energetiche, idriche e igiene ambientale), e particolarmente sensibile alla promozione della cultura nei territori serviti, è una prassi il lavoro a stretto contatto c o n l e S o p r i n t e n d e n z e e l e Istituzioni Culturali. Questa sensibilità, nel caso dei mosaici in questione si è tra- dotta nell'integrale finanziamen- t o d e l l e s p e s e d e l l o s c a v o archeologico, del distacco dei mosaici e del restauro nell'am- bito di un proficuo rapporto di c o l l a b o r a z i o n e c o n l a Fondazione RavennAntica e la S o p r i n t e n d e n z a p e r i B e n i A r c h e o l o g i c i d e l l ' E m i l i a - Romagna. I reperti rinvenuti apparten- gono tutti a un settore di una residenza di epoca imperiale romana, con pavimenti a mosai- co in bianco e nero, a motivi geometrici, appartenenti a 4 ambienti che si aprivano intorno a un'area cortilizia, pavimentata in mosaico bianco, al centro della quale si trovava anche un pozzo per attingere l'acqua di falda. L'uomo con la barba, la divinità barbata o genio delle acque, come è stato ribattezzato, è l'unico mosaico con motivi figurativi portato alla luce. La domus di Piazza Anita Garibaldi sorgeva molto vicina alla linea di costa, ad alcune centinaia di metri dal mare, e rappresenta un'interessante con- ferma dello sviluppo urbano di Ravenna in epoca imperiale. Nel lungo periodo di pace e di pro- I pavimenti musivi della Domus di Piazza Anita Garibaldi che raccontano l'aspetto più antico di Ravenna Il nuovo allestimento museale nel complesso di San Nicolò a Ravenna