L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-3-2015

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GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2015 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Maranello, la casa della Ferrari sin dagli anni '40 con la presidenza del gruppo e gli studi di progettazione Sergio Marchionne Il settore automobilistico nazionale vale 68 miliardi di euro, il 2% del Pil A maggio il nostro Paese ha registrato la quinta crescita a doppia cifra consecutiva, mettendo a segno un +10,78% Il brand italiano più prestigioso a Wall Street: la Ferrari si quota in Borsa P rosegue senza sosta il rin- novamento all'interno del gruppo Fiat-Chrysler volu- to dall'attuale Ceo e neopresi- dente F errari, S ergio Marchionne. Dopo aver fuso le due compagnie, già ormai in stato di agonia, aver stabilito per FCA percentuali di crescita da capogiro, rilanciato i marchi Maserati ed Alfa Romeo, ora è il turno del gioiello di famiglia: la Ferrari. Messo alle spalle il tumultuo- so passaggio di consegne tra il vecchio presidente Luca Cordero di Montezemolo e Marchionne, quest'ultimo serra i ranghi del "Cavallino" e annuncia le prossi- me mosse. Già da tempo, infatti, Marchionne aveva delineato gli attuali scenari che, nelle sue intenzioni, avrebbero dovuto rivitalizzare il piccolo costruttore italiano. Sebbene Ferrari sia forse il brand italiano più esclusivo e riconoscibile, l'attuale presidente studia un rilancio totale del mar- chio che interessi tutti gli ambiti dell'azienda, a partire da quello sportivo, per finire con quello economico-finanziario. Le ultime stagioni in Formula Uno sono infatti state deludenti in termini di risultati, ma nel mercato delle supercar la Ferrari non ha ancora incontrato concor- renti all'altezza del suo nome, nonostante i recenti tentativi di alcuni costruttori di realizzare bolidi stradali da centinaia di migliaia di dollari. M archionne iniziando ad attuare la sua strategia, ha rimos- so e cambiato i vertici della Gestione Sportiva, quella che si interes s a del campionato di Formula Uno, ed ora ha avviato l'iter per la quotazione della società a Wall Street. La compa- gnia ha depos itato alla S ec (S ecurities and Exchange Commission) la documentazione per l'Ipo (initial public offering) delle azioni ordinarie. Per il momento le indiscrezioni sugge- riscono che solo il 10% del capi- tale sociale Ferrari sarà quotato e Marchionne si aspetta una valu- tazione di circa dieci miliardi di dollari. Sarà naturalmente il mercato a decidere il valore, ma l'ex presidente Montezemolo, intervistato sulla questione, ha dato una stima prossima ai venti miliardi di dollari. Considerato che la sede lega- le della Ferrari sarà in Olanda, per via dei maggiori vantaggi che le società si vedono garantiti in questo Paese, a Maranello ten- gono a precisare che la residenza fiscale di Ferrari S.p.a. rimarrà in Italia e che questa "Pagherà le tasse sui propri redditi come fanno oggi tutte le società fiscal- mente residenti in Italia". Inoltre da Maranello fanno sapere che nessun dipendente verrà spostato ad altra sede e che il livello occupazionale non diminuirà. MAURO PILERI Da 12 mesi il mercato italiano delle auto è in crescita N el primo trimestre del- l'anno, il mercato italia- no delle auto ha registra- to un'importante risalita confer- mata da una crescita nelle imma- tricolazioni, con un aumento a doppia cifra. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti ci sono state 161.303 immatricolazioni ovvero il 15,06% in più rispetto al medesimo periodo dello scor- so anno. Risultati in linea con il mercato europeo che ha realizza- to il 19° mese consecutivo in risalita con le immatricolazioni cresciute del 10,8% e 1.650.730 auto vendute. Anche Fca ha ottenuto ottimi risultati, tanto che l'ad Sergio Marchionne ha annunciato di voler ins erire il s is tema dei bonus legati ai risultati già speri- mentato dalle case automobili- stiche tedesche (che ha arricchi- to le buste paga dei dipendenti di circa 5-6.000 euro). Un nuovo sistema retributivo che introdurrebbe due bonus legati alla produzione per i dipendenti dell'azienda, uno cal- colato sulla base dei risultati di efficienza produttiva dello stabi- limento di appartenenza (più 5% del salario base o 7,2% in caso di over performance) e uno rela- tivo agli obiettivi economici pre- fissati dal piano strategico 2015- BARBARA MINAFRA 2018 (più 12% del salario base o 20% in caso di over perfor- mance). La F iat Chrys ler Automobiles ha infatti venduto 227.639 auto: l'11,6% in più rispetto ai primi tre mesi dell'an- no precedente. A maggio il nostro Paese ha registrato la quinta crescita a doppia cifra consecutiva, met- tendo a s egno un +10,78% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Le immatricolazio- ni sono risultate 146.582 contro le 132.313 del maggio 2014. Un risultato che in realtà vale dop- pio se si considera che è in con- trotendenza rispetto alla maggior parte del mercato europeo, fatta eccezione per i buoni esiti di Spagna (+14%), Grecia (+21%) e Portogallo (+33%). Nel resto dell'Ue, i segnali incoraggianti arrivati nei primi quattro mesi del 2015 si sono viceversa scontrati con una fre- nata: a maggio le registrazioni di nuovi veicoli sono cresciute solo di 1,4 punti nell'Unione europea e di 0,3 nell'Eurozona. "Colpa" d i A u s t r i a , B e l g i o , O l a n d a , F i n l a n d i a , L u s s e m b u r g o e d E s t o n i a m a s o p r a t t u t t o d i Germania e Francia, due dei principali mercati dell'Unione, dove si sono avute due perfor- mance particolarmente negative. Tra gennaio e maggio, inve- ce, la Motorizzazione italiana ha immatricolato 725.516 auto, il 15,20% in più rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno. In pratica sono dodici mesi consecutivi che il mercato italia- no delle auto cresce. Sul fronte mondiale, il rallen- tamento pluriennale dei Paesi leader storici del settore automo- bilistico (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia), dove ha pesato particolarmente la crisi economica che ha visto scendere domanda e produzione, ha regi- strato la contemporanea ascesa dei mercati emergenti di Cina, Russia, India e Brasile al punto che la Cina, con una quota del 27,7% e un valore assoluto pari a oltre 18 milioni di autovetture prodotte nel 2013 (una quota di mercato in termini di immatrico- lazioni pari al 28,9%: ben 19.1 punti percentuali in più rispetto al 2005), ha persino scavalcato gli Stati Uniti. Gli Usa, che fino al 2009 detenevano il ruolo di primo mercato mondiale, negli ultimi anni hanno perso quasi il 5% scendendo al 12.1% della torta mondiale delle immatrico- lazioni. L'Italia, su scala mondiale, n e l p e r i o d o t r a i l 2 0 0 5 e d i l 2 0 1 3 , o v v e r o d e n t r o q u e s t o macroquadro tendenziale preso in considerazione, ha visto scen- dere la produzione di vetture dell'1% e si è portata allo 0,6% della torta globale. Restando d e n t r o i c o n f i n i e c o n o m i c i nazionali, il settore automobili- stico nazionale, tra produzione e distribuzione, vale 68 miliardi di euro (circa il 2% del Prodotto i n t e r n o l o r d o ) e o c c u p a 1 , 2 milioni di addetti.

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