L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-3-2015

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/551612

Contents of this Issue

Navigation

Page 37 of 47

GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2015 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Una questione di 'cultura' scoprire che c'è un legame tra coltivare, abitare e venerare LUIGI CASALE O ggi vorrei parlarvi di cul- tura, sperando che ciò possa servire a capire sempre meglio che cosa sia esat- tamente cultura: fedele al compi- to che mi sono assegnato: far capire che cosa intendo quando parlo di trasparenza linguistica. Parlerò quindi di "cultura", come di un lemma del vocabola- rio: un vocabolario particolare in cui i lemmi invece di essere pre- sentati mediante essenziali defi- dalla radice greca: leg/log, di cui sono formati – nella lingua greca – il verbo "légō" (dico) e il sostantivo "lógos" (discorso, pensiero, parola) tante volte richiamati in queste pagine. E tante altre parole italiane, come lettura, leggenda, logica; non- ché i suffissi "-logìa" e "-logo", così diffusi. La ricostruzione semantica della struttura morfologica della parola lemma [leg + mat = lemma] indica generalmente una cosa concreta, una "sostanza", che prende significato dall'azio- ne indicata dal verbo. Quindi: lego = dico; lemma = cosa detta. Di queste parole ce ne sono tante nella lingua italiana e in tutte le lingue europee e sono quelle che terminano con la sillaba "ma" (dal suffisso originario [–mat]). E sono tutte maschili, perché derivate da parole greche, che erano tutte neutre. Vedi: dilem- ma, teorema, problema, idio- ma, tema, patema, ecc. Così anche lemma. Cultura e coltura sono varianti di un'unica parola. Appartengono alla stessa famiglia cólto e culto, e tante altre, tutte collegate al verbo lati- no "colo/còlere/" (abitare – col- tivare – servire, radicare tradi- zioni, venerare). Forse ne ho accennato a pro- posito di "colono". Parola anch'essa, insieme a "cultura" e a "culto", etimologicamente col- legata al verbo latino "colo". Ad ogni modo se la "cultura" è dei dotti, come generalmente si ritiene, e "colono" è, invece, il contadino (o l'abitante della colonia, il colonizzatore), come ognuno ben sa; "culto" è un ser- vizio verso la divinità: un atteg- giamento collettivo proprio dell'uomo religioso. Questo col- legamento semantico delle tre parole italiane (coltivare, abita- re, venerare), riconducibili alla medesima radice, alla fine di questa nostra disquisizione dovrebbe educarci a superare i pregiudizi sociologici dovuti alla scarsa competenza della lin- gua (quanto a trasparenza). Specialmente quella visione di una società tripartita, fatta di dotti, clero e contadini, e ricono- scerci all'origine, tutti, contadini in quanto abitanti. Allora capi- remmo anche il senso del detto: "Contadino, scarpe grosse e cer- vello fino". Anche se ciò non sempre va a genio alle altre due categorie: i dotti e il clero che vorrebbero distinguersi dai cafo- ni. Nello stesso tempo, però, la nostra riflessione ci fa capire che all'albore delle civiltà la classe sacerdotale, con l'anelito di penetrare il muro del mistero, si fa depositaria delle conoscenze acquisite che poi essa stessa custodisce attraverso un sistema di segni grafici, creando la scrit- tura. Quindi "colo", verbo latino, originariamente significa "colti- vare" (e quindi abitare un luogo). O che sia la terra l'oggetto del colo, o – per metafora – la casa (vedi: incola = inquilino), o la regione geografica (colono); o che sia la persona stessa, la fami- glia, il gruppo sociale, il "cole- re", il "coltivare", rappresenta sempre un'attività, pratica o ideale, indispensabile alla vita umana, che a seconda dell'ogget- to può essere: l'agricoltura (che come conoscenza e abilità tecno- logica rappresenta e comprende tutta la cultura materiale), il gusto del bello (estetica) o il senso del giusto (morale); o, nella forma più alta, la riflessio- ne sulla condizione umana e la conseguente opzione esistenziale (filosofia e religione). Solo que- sta costante attività del "coltiva- re e coltivarsi" procura la auto- determinazione razionale, cioè la libertà. Questa, a parer mio, è la vera comprensione della parola "cultura". nizioni, vengono raccontati attra- verso la storia della parola, a par- tire dalla forma più antica: l'éti- mo. Quante parole tecniche! Tutte "parole dotte": lemma, ètimo. A proposito di lemma, per chi non trova familiare l'uso di questa parola devo dire che si chiama "lemma" ogni voce del vocabolario, considerata come elemento unitario del "lessico" (insieme dei lemmi). E significa "cosa detta (o pensata)"; quindi, parola. Etimologicamente essa deriva

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-8-3-2015