L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-20-2015

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GIOVEDÌ 20 AGOSTO 2015 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Itinerario insolito verso la Valle del Liri nel Basso Lazio Sede, venne distrutta durante l'ultima guerra e poi ricostruita. Ma ormai si avvicina Aquino, terra natale di San Tommaso. L'antica Aquinum, nota fin dalle Guerre Puniche, diede i natali anche ad un grande della latinità, D ecimo G iulio G iovenale, poeta s atirico di umore saturnino e a Pescennio Negro, governatore della Siria sotto l'imperatore Commodo. Un gioiello architettonico è la Chies a di S anta M aria della Libera eretta da O ttolina dell'Isola nel 1125 sulle rovine del Tempio di Ercole Liberatore. Un grandioso portico a tre arcate si erge su un'imponente scalina- ta: marmi antichi, metope e cor- nici ne compongono la facciata. Dal giardino di platani nel centro del paese si può vedere la grande statua dedicata a San Tommaso, il dottore universale, davanti all'omonima chiesa. Resti di mura, una torre, il palazzo dei ricollegherebbe ad un diffuso culto del D io M itra (c'è un mitreo in località San Giacomo), ma anche i veleni di cui sarebbe morto Ippolito De Medici, cardi- nale stregato dal fascino di Giulia Gonzaga, vera dea della zona o le vicende di F ra' Diavolo, Michele Pezza, che fece la guerra ai Francesi del generale Championnet. Corteggiato e onorato dai potenti del tempo, Fra' Diavolo venne nominato colonnello da Ferdinando IV, Re Giuseppe lo avrebbe voluto dalla sua parte, ma finì miseramente impiccato s ulla P iazza del M ercato a Napoli. Nel centro medievale si visitano le rovine del castello, la chiesa di Santa Maria Maggiore dal bel campanile policromo, la Chiesa di Sant'Angelo del 1000, gli affreschi rinascimentali. Da Itri per la statale 82 della valle del Liri si raggiunge il Santuario della Madonna della Civita. Merita la deviazione que- sto grande complesso religioso tenuto dai Padri Passionisti. Qui si recarono in pellegrinaggio San Filippo Neri, San Gaspare del Bufalo, San Leonardo da Porto Maurizio. A venerare la pia immagine dipinta secondo la leggenda da San Luca vennero P api e Re come P io IX o Ferdinando II di Borbone e in tempi recenti Giovanni Paolo II. Per una strada tuffata in un fre- sco bosco di lecci si raggiunge il piazzale, da qui s i apre uno s plendido panorama fino a Gaeta, il Monte Orlando, si scor- gono Ischia e Procida e le isole pontine. A lla V ergine venuta dall'Oriente (dice la leggenda che due monaci basiliani l'a- vrebbero chiusa in una cassa durante la persecuzione icono- clasta), sono dedicati innumere- voli ex-voto, testimonianza dei più svariati accidenti, commo- vente epopea della fede popola- re. Si prosegue attraverso un magnifico paesaggio carsico, es tremo limite tra i monti Aurunci e gli Ausoni. Una breve visita a Campo di Mele, dove si rifugiò il 5 e 6 agosto 1534 Giulia Gonzaga l'affas cinante vedova di Sebastiano Colonna per sfuggire al corsaro Barbarossa che la voleva rapire e farne dono al Solimano: personaggi divenuti leggenda, impalpabili e sfumati come fossero rappresentati su un antico arazzo o sulle vetrate di una chiesa e ormai avvolti nel- l'ombra del tempo che fa galop- pare la fantasia. Da qui si può proseguire per Pico attraverso una via fitta di boschi e fermarsi a Pontecorvo. Compos to da due nuclei, Civita e Pastine, Pontecorvo è legato alle vicende sanguinarie della famiglia Borgia. Eretta a città da papa A les s andro V I venne donata al figlio Giovanni assassinato dal fratello Cesare Borgia. Dominio dei Francesi prima, poi passata alla Santa FRANCESCA GRAZIANO U n itinerario dedicato a chi, trovandosi d'estate sulla bassa costa laziale, volesse lasciare la confusione del litorale per inerpicarsi sui Monti Aurunci, storiche montagne lega- te alle guerre sannitiche. Ecco allora un percorso che partendo da Sperlonga ci porta attraverso aeree vedute mozzafiato a Itri, il primo paese del nostro viaggio. Il panorama sul mare visto da questa strada stretta e tortuosa che in pochi minuti si inerpica sul monte ricorda gli scorci diru- pati della Turbie in Cos ta Azzurra. Una massa compatta di calcare, il mare di Ulisse mitico e immenso in fondo mentre gli speroni rocciosi si vanno mano a mano ricoprendo di ulivi, lecci, sugheri, carrubi. Itri grosso cen- tro agricolo non offre grandi emozioni. La storia certo: già il nome lo conti d'Aquino, ruderi di un tem- pio romano, di un teatro di età augustea, fregi del Capitolium compongono le rovine dell'antica Aquinum avvolta da un silenzio irreale turbato solo dal frinire delle cicale. D opo Roccas ecca, paes e addossato a una rocca in bella posizione dominante, ci si inoltra per le magnifiche gole formate dal fiume Melfa, chiuse fra le ripide lateriti dei monti Occhio e Campea. Pini, cipressi, macchie di verde intenso sulla candida dolomia rivelano paesaggi di grande suggestione, il torrente è un letto bianco quasi completa- mente asciutto d'estate, di una strana bellezza, selvaggia e gran- diosa. Dopo le gole si raggiunge Casalvieri e, presa la statale per Sora, si arriva al lago di Posta Fibreno. L'isola galleggiante, già nota a Plinio il Vecchio che ne parla nella sua Naturalis Historia, è la s trana meraviglia del lago Fibreno: di forma circolare, 30 metri di diametro, è formata da un intrico di torba, arbusti, radici ed erbe acquatiche e si può spo- stare, dicono quelli del luogo, con la semplice pressione di un piede. La Rota, così viene chia- mata, è da secoli tuffata fra ciuf- fi di felci, arbusti selvaggi, ninfee in una riserva naturale di grande bellezza. Più corso d'acqua che lago, frammento di una regione fluviale, le sorgenti del lago sono costeggiate da salici piangenti. Si possono trascorrere ore deli- ziose in una giornata di grande caldo all'ombra di un salice, bagnando i piedi in una delle tante limpidissime sorgenti che formano il lago e bevendo di tanto in tanto (sì, si può bere) l'acqua freddissima e ristoratrice. Nel vicino ristorante si possono mangiare trote alla brace, capito- ni ed anguille. Dopo la piacevole sosta al lago si può raggiungere Sora e da qui Isola del Liri. Posta fra due rami del fiume Liri, Isola è famosa soprattutto per le cascate, ne par- larono il M oms en e il G regorovius ed è da s empre fonte di ispirazione per pittori che amano il paesaggio romanti- co e il pittoresco. A Isola di Liri il centro cittadino si sviluppa su un'isola formata dal fiume Liri che si biforca all'altezza del castello Boncompagni Il castello medievale di Itri L'isola galleggiante del Lago di Posta Fibreno

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