L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-1-2015

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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2015 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE cui tutti noi abbiamo ricevuto tanto e verso il quale condividia- mo una comune responsabilità. Ogni figlio o figlia di una deter- minata nazione ha una missione, una responsabilità personale e sociale". E nell'America che ancora oggi è "terra dei sogni che con- ducono all'azione, alla parteci- pazione, all'impegno", Papa Francesco è tornato sul tema dell'immigrazione che aveva già toccato nell'incontro con il presi- dente Obama alla Casa Bianca. Se "Il nostro mondo sta fron- teggiando una crisi di rifugiati di proporzioni tali che non si vede- vano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale" e "Negli ulti- mi secoli, milioni di persone sono giunte in questa terra per rincorrere il proprio sogno di costruire un futuro in libertà", se "Noi, gente di questo continente, non abbiamo paura degli stranie- ri, perché molti di noi una volta eravamo stranieri. Vi dico que- sto come figlio di immigrati, sapendo che anche tanti di voi sono discendenti di immigrati", ebbene, c'è solo una cosa da fare. Papa Francesco la chiama la " r e g o l a d ' O r o " c i t a n d o i l Vangelo di Matteo: "Fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te". Il Nuovo Testamento, dice "il Papa della Speranza" come lo ha chiamato Obama, trovi cioè una declinazione nel mondo contem- poraneo: "Trattiamo gli altri con la medesima passione e compas- sione con cui vorremmo essere trattati. Cerchiamo per gli altri le stesse possibilità che cerchiamo per noi stessi. Aiutiamo gli altri a c r e s c e r e , c o m e v o r r e m m o essere aiutati noi stessi. In una parola, se vogliamo sicurezza, diamo sicurezza; se vogliamo vita, diamo vita; se vogliamo o p p o r t u n i t à , p r o v v e d i a m o opportunità. La misura che usia- mo per gli altri sarà la misura che il tempo userà per noi". NEW YORK E NAZIONI UNITE - L'emozione che cir- c o n d a l a v i s i t a d i P a p a Francesco negli Usa ha toccato il suo punto più alto a Ground Zero. Nel silenzio. Nell'incontro con i familiari delle vittime delle Torri Gemelle e alcuni colleghi d e i p o m p i e r i d i N e w Y o r k : "Siete stati capaci di mostrare la potente solidarietà dell'aiuto reciproco e dell'amore". E poi nella preghiera ecumenica con i rappresentanti di 12 religioni che hanno dato voce a cinque meditazioni sulla pace: indù, buddista, sikh, cristiana e musul- mana. "Spero che la nostra pre- senza qui sia un segno potente delle nostre volontà di condivi- dere e riaffermare il desiderio di essere forze di riconciliazione, forze di pace e giustizia in que- Papa Francesco alle Nazioni Unite, quarto pontefice in 70 anni, con il segretario generale Ban Ki Moon (Ph. Onu) Papa Francesco dai potenti della Terra senza dimenticare gli ultimi sta comunità e in ogni parte del mondo". Il peso delle sue parole, inve- ce, ha ricevuto l'eco maggiore nel Palazzo di Vetro dove si è ha invocato impegni concreti per combattere la povertà, la "cultu- ra dello scarto" e per difendere l'ecosistema: "Qualsiasi danno all'ambiente è un danno all'u- definisce i "pilastri dello svilup- po umano integrale" che si fon- dano nel diritto alla vita: "La misura e l'indicatore più sempli- ce e adeguato dell'adempimento ne origine, alla nostra storia, al n o s t r o d e s t i n o c o m u n e . M a i come oggi si è reso necessario l'appello alla coscienza morale dell'uomo poiché il pericolo non viene né dal progresso né dalla scienza: questi, se bene usati, potranno anzi risolvere molti dei gravi problemi che assillano l'u- manità. Tra le altre cose, senza dubbio, la genialità umana, ben applicata, aiuterà a risolvere le gravi sfide del degrado ecologico e dell'esclusione. Il pericolo vero sta nell'uomo, padrone di sempre più potenti strumenti, atti alla rovina ed alle più alte con- quiste!". P H I L A D E L P H I A - " N o n possiamo pensare a una società sana che non dia spazio concreto alla vita familiare. Non possiamo pensare al futuro di una società che non trovi una legislazione capace di difendere e assicurare le condizioni minime e necessa- rie perché le famiglie, special- mente quelle che stanno inco- minciando, possano svilupparsi". Papa Francesco ha concluso con il Meeting mondiale delle famiglie, e un rimando diretto ai temi cardine del Sinodo, il viag- gio apostolico negli Usa, il 10° d e l s u o p o n t i f i c a t o . M a n o n prima di una profonda condanna contro il "sacrilegio" della pedo- filia: "Mi vergogno per gli abusi dei preti. Dio stesso piange". Il suo ultimo giorno americano è iniziato proprio incontrando un gruppo di vittime di abusi ses- suali compiuti da ecclesiastici. Con tre inchieste e una sentenza a l l e s p a l l e , l ' a r c i d i o c e s i d i Philadelphia è stata il centro della ferita più torbida della Chiesa. Il Papa, promettendo che "tutti i responsabili degli abusi sessuali sui minori saranno puni- ti" e sottolineando che "questi crimini non possono essere man- t e n u t i i n s e g r e t o p e r t a n t o tempo", ha annunciato che creerà un tribunale vaticano per perse- guire i vescovi che non sono riu- sciti a proteggere "il loro gregge, coprendo preti pedofili piuttosto che segnalare alla polizia". Il "Papa del popolo", tra il discorso ai vescovi provenienti da tutto il mondo e una celebra- zione seguita da un milione di persone, non ha però dimenticato gli "ultimi": ha visitato i detenuti di Curran-Fromhold per condivi- derne le pene: "Una società che non sa soffrire i dolori dei suoi figli, che non li prende sul serio – ha detto al centinaio di carce- rati che ha poi abbracciato uno per uno - è una società condan- nata a rimanere prigioniera di se stessa, prigioniera di tutto ciò che la fa soffrire". rivolto tanto ai 193 Paesi che compongono l'Onu tanto a chi non ne fa parte. "Alzo la mia voce" - ha detto - per soluzioni urgenti ed efficaci". Un richiamo mirato al diritto e soprattutto all'operatività concreta: "Nelle guerre e nei conflitti ci sono per- sone, nostri fratelli e sorelle, uomini e donne, giovani e anzia- ni, bambini e bambine che pian- g o n o , s o f f r o n o e m u o i o n o . E s s e r i u m a n i c h e d i v e n t a n o materiale di scarto mentre non si fa altro che enumerare problemi, strategie e discussioni". Ha quin- di chiesto di cambiare le Nazioni Unite, una riforma necessaria dopo 70 anni, per ampliare la platea dei decisori e lavorare meglio alla pace nel mondo: "Nessuno calpesti gli altri sen- tendosi onnipotente". All'Onu, da quarto pontefice ( d o p o P a o l o V I n e l 1 9 6 5 , Giovanni Paolo II nel 1979 e 1995, Benedetto XVI nel 2008) e dove è stata issata per la prima volta la bandiera del Vaticano, manità". H a p a r l a t o d i e s c l u s i o n e sociale, ingiustizie e violenze, educazione e famiglia, libertà e diritti, narcotraffico e corruzio- ne, armi e nucleare, conflitti, persecuzioni religiose e culturali. È stato interrotto 27 volte dagli applausi. Se l'Assemblea delle Nazioni Unite deve "progredire verso l'o- biettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'inciden- za reale ed equa nelle decisioni", l'appello a 360 gradi è a una "severa riflessione" sulle "nefa- ste conseguenze di un irrespon- sabile malgoverno dell'economia mondiale, guidato unicamente dall'ambizione di guadagno e di potere". L'obiettivo, visto che la ses- sione plenaria dell'assemblea è chiamata ad approvare l'Agenda 2030, centrata proprio sulla lotta alla povertà, la crescita sosteni- bile e la difesa dell'ambiente, sta in quello che Papa Francesco della nuova Agenda per lo svi- luppo sarà l'accesso effettivo, pratico e immeditato, per tutti, ai beni materiali e spirituali indi- spensabili: abitazione propria, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione ade- guata e acqua potabile, libertà r e l i g i o s a e , p i ù i n g e n e r a l e , libertà dello spirito ed educazio- ne". N e l l a t e r z a t a p p a d e l s u o viaggio apostolico, dopo la Casa Bianca e il Congresso e prima di p a r t e c i p a r e a l M e e t i n g d e l l e famiglie a Philadelphia, il ponte- fice ha voluto concludere il suo discorso citando il primo Papa che entrò all'Onu: "Vorrei che le mie parole fossero come una continuazione delle parole finali del discorso di Paolo VI, pro- nunciate quasi esattamente 50 a n n i o r s o n o , m a d i p e r e n n e valore". Diceva Paolo VI: "È l'ora in cui si impone una sosta, un momento di raccoglimento, di ripensamento, quasi di preghiera: ripensare, cioè, alla nostra comu- continua da pagina 29

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