L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-10-2015

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GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Manifattura è cultura: ecco il cuore del Made in Italy che il mondo ci invidia P romossa dal Salone Europeo della cultura "Cult Venezie", l'Open Factory è un importante evento che interessa tutto il territorio delle Venezie. Questo appunta- mento si pone come il più impor- tante progetto di turismo cultura- le manifatturiero italiano. Il suo obiettivo primario è la valorizza- zione e la fruizione dell'immenso patrimonio manifatturiero del territorio, ma intende anche get- tare le basi per un turismo arti- giano e industriale che già in altri Paesi ha trovato terreno fertile e dove si è ben sviluppato. Il tessuto imprenditoriale delle Venezie, sul quale l'Open Factory s'inserisce, è quello della meccanica, del design, delle infrastrutture, ma anche dell'a- groalimentare e delle tradizionali botteghe artigiane. Vi è spesso, fra le varie realtà imprenditoriali, uno stretto lega- me che vede affiancate le grosse aziende industriali ai piccoli laboratori artigiani. Alcune aziende sono realtà molto cono- sciute e quotate in Borsa, altre si caratterizzano per produzioni di nicchia ad alto valore aggiunto e tecnologico. Per quanto riguarda le aziende che operano nell'ambito della produzione meccanica è presente Nice, riferimento internazionale nell'home automation che espor- ta i suoi prodotti in più di 100 Paesi. Unox è il primo produttore mondiale per numero di forni da ristorazione, mentre il gruppo Real Cable realizza quadri elet- trici e pannelli-comando per set- tori industriali quali l'automoti- ve, quello navale e ferroviario. Per il capitolo design sono pre- senti, tra gli altri, Pianca, un'af- fermata realtà industriale di siste- mi e complementi d'arredo per la casa guidata da un pool di archi- tetti di fama internazionale; anche l'esclusivo atelier di Anna Viero, in provincia di Vicenza, è sinonimo di maglieria di alta classe. Sempre nell'operoso Veneto si distinguono le creazio- ni di Seguso vetri d'Arte che a Murano custodisce da ben 23 generazioni l'arte vetraria. Le opere da loro prodotte sono espo- ste in oltre 75 musei internazio- nali fra cui il Moma di New York. Non poteva mancare, per un Paese a vocazione enogastrono- mica come l'Italia, il fronte food & wine. Tra i partecipanti Fraccaro Spumadoro, un'azienda artigiana del trevigiano che pro- duce ottimi dolci da forno a lievi- tazione naturale; Adelia Di Fant tenendo fede alle proprie radici Cura dei dettagli e sapienza artigianale: nel Vicentino gli atelier sono sinonimo di maglieria di alta classe come produttore di distillati e grazie alla passione per il ciocco- lato, sperimenta nuovi prodotti come le praline alla grappa. Rientrano tra le tappe imperdibili dell'Open Factory diversi musei, tra i quali la spettacolare Centrale di Nove dell'Enel risalente al 1925. La centrale rappresenta un capolavoro di ingegneria indu- striale dell'epoca ed è uno degli edifici più prestigiosi della Val Lapisina in provincia di Treviso. "Open Factory è un'iniziativa fondamentale perché mette assie- me la cultura e la manifattura: da qui passa il rilancio dell'econo- mia interna e del territorio. La cultura – dice Giordano Riello presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto – non è lontana dal mondo dell'impresa e della manifattura: si dice spesso che con la cultura non si mangia, ma i dati confermano l'opposto. La cultura produce 80 miliardi di euro l'anno e le imprese che hanno investito in cultura hanno visto aumentare il proprio fattu- rato nel 2014 del 3% e l'export del 4%. La cultura per l'industria è fonte di ispirazione fondamen- tale: Made in Italy - continua Riello - non è solo ciò che viene prodotto in Italia ma è il nostro fattore culturale che il mondo ci invidia". Che sia una pista da battere lo hanno dimostrato i numeri dei visitatori: oltre 10mila per il più grande opening di turismo cultu- rale manifatturiero realizzato in Italia con lo scopo di evidenziare che il manifatturiero non è solo un momento di produzione di beni ma è luogo da visitare, e per rivendicare, con orgoglio, la forza del nostro Paese: il Dna del Made in Italy è questo "perché siamo figli di Giotto, noi italiani, e non di Bill Gates". "Siamo estremamente soddi- sfatti per l'esito della manifesta- zione – dichiara Antonio Maconi, curatore di Open Factory – soprattutto perché è stato un lavoro corale svolto assieme ai promotori e alle aziende che hanno aderito. Siamo certi che dopo questa prima entusiasmante esperienza Open Factory potrà diventare laboratorio stabile di turismo cul- turale manifatturiero, anche per far crescere una cultura impren- ditoriale che ha sempre più necessità di raccontarsi con forme innovative non solo nel proprio territorio ma anche nei propri mercati". Da parte sua Stefano Micelli, direttore scientifico della Fondazione Nordest e ispiratore culturale di Open Factory sottoli- nea che "l'interesse e la parteci- pazione alla manifestazione dimostrano una nuova sensibilità verso la manifattura italiana di qualità. Le imprese stanno impa- rando a raccontarsi in modo nuovo, suscitando l'interesse di un numero sorprendente di visi- tatori. Su questo terreno il Nord Est può essere l'apripista di un progetto a scala nazionale". La manifattura veneziana dei vetri d'arte vanta l'esposizione di prodotti artigianali in oltre 75 musei internazionali tra cui il Moma di New York IMPRESA ITALIA ECONOMIA AZIENDE MAURO PILERI MADE IN ITALY

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