L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-3-2016

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GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Sepino Altilia, la città archeologica romana ancora abitata che vale il viaggio in Molise L ungo i tratturi molisani seguendo larghe autostrade fitte di erba, siepi laterali come guardrail per recuperare valori perduti ai nostri giorni, come la pigrizia (l'otium latino) e il silenzio. Si arriva nel territo- rio del Matese conosciuto per una stazione sciistica, Campitello Matese, nat durante gli anni Settanta sull'onda degli entusia- smi per gli sport invernali che aveva contagiato larghe masse di popolazione anche al centro-sud, tradizionalmente estranee, alme- no come interesse di massa, al divertimento sulle piste da sci. Campitello è una specie di oasi di costruzioni turistiche in mezzo alla montagna. Il soggiorno è riposante e tranquillo. Si possono praticare vari sport come tennis, tiro con l'arco, passeggiate a cavallo o in bicicletta senza l'affollamento delle grandi stazioni di massa. D'estate è delizioso passeggiare e respirare l'aria tersa e cristalli- na e perfino patire qualche brivi- do quando in città si soffre il caldo e l'afa. In genere Campitello fa il pieno la domenica: la gente arri- va per la gita o il picnic da Campobasso o dalla Puglia. La cucina è genuina, poco elaborata, ma saporita e abbondante. Non mancano mai la caponata di melanzane in umido col pomo- doro, i cavatelli alla molisana, le taccozze coi fagioli, i cappellacci dei briganti e saporite carni di agnello condite con il tartufo. Il tutto viene servito da ragazzi che hanno frequentato qualche scuo- la alberghiera ma non hanno ancora perso l'andatura naif dei ragazzi abituati a stare più all'a- ria aperta nei prati che nel chiuso degli alberghi. La mattina presto non si vede in giro nessuno, solo qualche mucca al pascolo assie- me al suo vitellino e qualche cane abruzzese dal bel manto candido e morbido. Non si vuole qui fare un qua- dro oleografico di un mondo che non c'è più ma se si vuole far materializzare l'Arcadia, magari impreziosita dai resti di una città romana, basta scendere nel fon- dovalle per una trentina di chilo- metri, e cercare Sepino Altilia, una meta che vale il viaggio. Sepino è una città romana del primo secolo ai piedi del Matese. Si entra per una delle 4 porte di accesso e ci si trova in una sin- golare città romana ancora abita- ta. Accanto alle 20 colonne ioni- che della Basilica e attorno ad un piccolo teatro ci sono casette di epoca medioevale che la Soprintendenza alle Belle Arti ha FRANCESCA GRAZIANO restaurato, ancora abitate dai contadini che qui vivono con le loro mucche, i cani e le pecore. Si ammira in paese la Porta di Boiano sormontata al centro dalla testa di Ercole e da due guerrieri barbari ai lati dai volti sconvolgenti. Dentro si ammira- no la Casa del frantoio, l'edificio dell'Esedra, il mulino idraulico. Questa singolare città archeo- logica abitata fu passaggio obbli- gato delle greggi in transito: qui si esigevano le imposte del bestiame incanalato dai tratturi verso le quattro porte monumen- tali di accesso (Terravecchia, Benevento, Bojano e Tammaro) ricavate nel muro di cinta ad opus reticulatum. Di questo mer- aviglios o centro s i pos s ono ammirare ancora oggi le torri alte circa 32 metri. Un piacevole stato di spaesa- mento assale mentre si attraversa il Decumano, a sua volta attra- versato dal Cardo proprio come si costruivano le piante delle città romane, pensando alla transu- manza millenaria lungo questi percorsi addirittura preesistenti allo stabilirsi degli insediamenti umani nel Molise. Oggi i tratturi possono ritorna- re ad essere una rotta per seguire l'andamento del paesaggio moli- sano. Percorrendoli si possono raggiungere le sorgenti dei fiumi che scaturiscono dalla roccia per via della natura carsica del terre- no che convoglia le acque nei serbatoi sotterranei. A neppure un chilometro da Boiano, sempre nel fondovalle, ci sono le sorgenti del Biferno. Dal monte verde di arbusti cola l'ac- qua in una grande vasca dove nuotano le trote. Ogni tanto di notte qualcuno va a pescarle di frodo. Questa vasca, con le pan- chine attorno e un piccolo giardi- no, dove un fisarmonicista intona vecchie canzoni napoletane, rac- conta una piccola storia di nostrana buona volontà. Il luogo era stato ridotto nel tempo a un immondezzaio fino a quando pensionati del luogo si sono improvvisati muratori e giardi- nieri e hanno ripulito la zona. Così le sorgenti del Biferno sono diventate una meta piacevole per la gente dei paesi vicini che d'e- state va a prendere il fresco. Sepino Altilia è una sintesi perfetta di storia e natura nella quale si respira l'aria di un'antica città romana e si visitano caseggiati medievali ancora abitati L'area del mercato con al centro un bacino esagonale realizzato nel I secolo d.C. (Ph. Sovrintendenza Molise)

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