L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-9-2016

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GIOVEDÌ 9 GIUGNO 2016 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO In Toscana crediti formativi per i College Usa con University of Arizona e ArcheoDig e della conservazione di quanto riportato alla luce, perché la villa ha tre fasi di insediamento prin- cipali, ciascuna da proteggere una volta scoperta. Nasce infatti come fortezza nel II secolo a.C. contempora- neamente all'acropoli romana di Populonia per controllare il terri- torio e difenderlo da eventuali attacchi dei pirati che nel II seco- lo a.C. infestavano il Mediterraneo. Quando nel 67 a.C. Pompeo viene incaricato dal Senato di eliminare il problema, i pirati vengono effettivamente debellati ma proprio allora la funzione difensiva del forte viene meno. La fortezza, che doveva esse- re pubblica, viene acquisita da un esponente importante della fami- glia dei Cecina di Volterra, che ci fa una fattoria per produrre salsa di pesce. Abbiamo trovato vasche per il garum che risalgo- no al periodo augusteo, quindi ai primissimi anni del I secolo d.C. Quando finisce l'economia etrusca basata sulla lavorazione del ferro cioè, c'è una riconver- sione produttiva. Al primo posto c'è la risorsa marittima. Poi però anche la produzione del garum subisce una battuta d'arresto perché quello prodotto in Nordafrica, in Spagna e in Portogallo costa meno e viene esportato in grandi anfore in tutto il Mediterraneo. Il garum italico degli inizi dell'età imperiale, invece, è commerciato in anfore più piccole perché più prezioso ma anche più costoso. Il sito viene così riconvertito in villa d'ozio. Non si produce più e l'area diventa un quartiere residenziale con stanze per dor- mire e per mangiare, vengono realizzati mosaici pavimentali, una zona termale e un quartiere domestico. E qui siamo al punto centra- le visto che una volta scoperte, le cose vanno protette e rese accessibili a studiosi e cittadini. Questi mosaici per noi sono una scoperta straordinaria perché rendono il sito pregevole, merite- vole di essere visitato. Però sono un problema perché vanno messi in sicurezza. Ci sono due strade: o si risotterrano o si restaurano. Noi abbiamo scelto il restauro in situ attivando una collaborazione con la fondazione RavennAntica che con noi organizza una Field School di restauro dei mosaici. Quindi offriamo un cantiere- scuola non solo per lo scavo ma anche per il restauro dei mosaici. Lo scorso anno hanno partecipa- to solo studenti italiani, ma da quest'anno parteciperanno anche volontari stranieri da tutto il mondo. Recentemente è stato affida- ta anche la progettazione delle coperture dei mosaici. Il lavoro da fare è ancora lungo: oltre allo scavo, sono in programma il restauro dei sei pavimenti musivi finora messi in luce, le coperture del quartiere residenziale e di tutto il comples- so termale; l'ambiente sotterra- neo va scavato, messo in sicurez- za e reso accessibile per le visite; occorre progettare un percorso per i visitatori dotandolo di appa- rati didattico-illustrativi. Il progetto si alimenta della partecipazione del pubblico. Il nostro ruolo è quello di mediatori tra passato e presente, con uno slancio verso il futuro per garan- tire alle generazioni che verranno la salvaguardia del loro patrimo- nio. un'attività o una funzione che concorra al progresso materia- le o spirituale della società". E' l'articolo 4 della Costituzione italiana. Moltissimi cittadini, in tutto il mondo, sono coinvolti nella ricerca scientifica: diventano in questo modo "citizen scientists", cittadini-ricercatori, cittadini- scienziati, volontari del sapere. Lo scavo di Poggio del Molino ospita una vera e propria spedizione scientifica, organizza- ta in collaborazione con l'asso- ciazione no profit statunitense Earthwatch Institute, in cui i volontari entrano a far parte del mondo della scienza e traggono il massimo della soddisfazione nel conoscere e partecipare al pro- gresso comune. L'archeologia sul campo insegna ai giovani quanto sia importante dare il proprio con- tributo personale. È questa la particolarità di Poggio del Molino. Non è uno scavo di emergenza, non è uno scavo di ricerca a cui partecipano professionisti ma è un cantiere scuola per quelli che si vogliono avvicinare all'archeologia. E questo sistema ci permette di essere sostenibili perché i parte- cipanti pagano una quota che serve a sostenere le loro spese di vitto e alloggio e un contributo per lo scavo che noi restituiamo in didattica. Didattica in inglese e in italiano. Dal 2008, un mecenatismo fatto di piccole donazioni libe- rali rende possibile lo scavo archeologico. Cosa fate con i fondi che raccogliete? Oltre a finanziare lo scavo abbiamo il problema dei mosaici continua da pagina 28 Gli scavi di Poggio del Molino hanno riportato alla luce sei pavimenti con disegni in pasta vitrea bianca e nera Earthwatch Institute e University of Arizona, partner di Archeodig per Poggio del Molino, portano volontari e studenti a fare gli archeologi in Toscana

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