L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-9-2016

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GIOVEDÌ 9 GIUGNO 2016 www.italoamericano.org 40 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Alt: c'è un tempo per fermarsi a pensare con Renato Zero A lt è il 28° album in studio di Renato Zero, pubblica- to dopo essere stato antici- pato dal singolo "Chiedi" e dalla performance al Festival di Sanremo. Il nuovo disco esce a distanza di tre anni dai due pre- cedenti capitoli di "Amo", affrontando apertamente temi attuali e scomodi quali fede, lavoro, disagio giovanile, ecolo- gia, giustizia sociale, degrado. Le parole iniziali di "Chiedi" si possono considerare il manife- sto dell'opera: "Chiedi, di nasce- re tu chiedi, un'istruzione chiedi, lavoro e dignità. Chiedi di avere degli eredi, un Dio nel quale credi, rispettabilità, una certa autonomia, una vita solo tua, che nessuno ti stravolgerà, la merito- crazia, giustizia e onestà, un mondo che funzionerà…". Renato Zero non è nuovo a questi argomenti, nei tanti anni di carriera si è sempre distinto per l'attenzione verso le minoranze, le discriminazioni e le ipocrisie, in un certo senso si tratta di un ritorno alle origini, anche se le difficoltà dei tempi odierni ne hanno allargato enormemente la platea. Una canzone non risolve i problemi ma la sensibilità di un artista è in grado di mostrarli nella loro essenzialità. Dopo due anni di assenza Zero tornerà in tour, a comincia- re dai concerti di giugno all'Arena di Verona, dove pre- senterà il suo repertorio e i brani del nuovo album. I live di Renato sono sempre stati un evento, il cui eco ha superato i confini nazionali, come dimostrano i dati riportati dalla prestigiosa classifi- ca statunitense Billboard, nella boxcore chart. Al recente Festival di Sanremo Renato Zero ha propo- sto "Gli anni miei raccontano", uno dei brani più importanti del nuovo lavoro, una ballata dove il cantante romano si racconta e pone gli obiettivi per il tempo che ancora gli appartiene: "Gli anni miei raccontano di notti che disegnano, quando sei più debole e non ti sai difendere, eccomi qui in piedi un'altra volta, sarà così fino a che esisterò, libero io può voler dire solo, ma nei miei occhi ancora luce c'è quando torno da te…". "Alt" è senza dubbio un con- cept album, come si usava nei primi anni '70, un disco in cui si racconta una storia e, in questo caso, l'epoca attuale. Lo accom- pagnano in questo percorso vali- di autori e musicisti quali Vincenzo Incenzo, Danilo Madonia, Maurizio Fabrizio, Phil Palmer, Valentina Parisse, Luca Chiaravalli, Lele Melotti, Paolo Costa, Valentina Siga. "Rivoluzione" è il pezzo tra cui autori c'è il chitarrista inglese Phil Palmer, apprezzato musici- sta internazionale, già collabora- tore, tra i tanti, di Bob Dylan, WILLIAM MOLDUCCI Dire straits, Frank Zappa, Eric Clapton, Lucio Battisti. Il testo di "Rivoluzione" è uno dei più complessi, per via delle argomentazioni trattate, dove si sollecita a non aspettare la manna dal cielo, incitando a essere protagonisti del cambia- mento, un esigenza avvertita dai ragazzi di questo tempo. L'artista passa simbolicamente il testimone della lotta ai giovani: "Rivoluzione è il grido che solle- verai e devi metterci la faccia finché puoi, perché ho pagato il conto ai tuoi caffè, su la testa adesso tocca te…". "Il cielo è negli angeli" è uno dei pezzi che porta la firma di Maurizio Fabrizio, storico musi- cista della scena italiana, e il risultato non poteva che essere eccellente. L'orchestrazione dona a ogni strumento il giusto equilibrio, al servizio di una melodia incalzante, terreno ferti- le per la vocalità e i "messaggi" di Renato: "Si può sempre riten- tare amica mia, che sarà tutto bello è forse una bugia, ma poi bisognerà crederci…". La canzone "In questo misero show" mette l'artista di fronte alle sue responsabilità, la cui sin- cerità e buona fede non devono prescindere dalla libertà espressi- va e militante: "Finché avrai voce tu, anche solo un respiro in nascondersi nelle auto blu e di non offrire il buon esempio, invi- tandoli ad andare nei luoghi dove il disagio è quotidiano. Il disco va ascoltato con atten- zione per apprezzare al meglio "Il tuo sorriso", "Perché non mi porti con te", "La voce che ti do", "Vi assolverete mai", "La lista" e la malinconica "In apparenza": Dietro le tende c'è più foschia, meno invadente si fa, il sole, forse la felicità, non è una neces- sità. E se l'amore fosse stanco, pensiamo a quando fu magia…". Nel nuovo disco non ci sono giri di parole, Renato non fa sconti, è diretto, come in "Rivoluzione": Protesterai, ogni tregua è finita oramai dalla sab- bia la testa alzerai dritto al cuore colpirai. Libererai quello che soffocavi in te la tua voce è più forte se vuoi del silenzio e l'o- mertà". Indubbiamente Zero ha realiz- zato un lavoro interessante, coe- rente con la sua storia, lontano dalle logiche di mercato senza alcun timore di denunciare le storture e le contraddizioni dei nostri giorni. L'artista romano si è rimesso in discussione affron- tando tematiche che dividono, raccogliendo consensi là dove si addentra nella vita reale, con per- sone fatte di carne, ossa e sangue. più, rimani quaggiù in trincea, che questa è la storia tua. Difendila! Difendila!". "Gesù" è una preghiera laica, una lucida visione sulla violenza degli uomini contro gli altri uomini, in cui spesso la religione è presa a pretesto; non manca la richiesta finale del perdono, giu- sto epilogo per una preghiera. "Nemici miei", brano firmato unicamente da Zero, parla di politica o per essere più precisi dei politici, rimproverati di Non si tratta di arte sociale, le metafore ci sono e viaggiano in compagnia di rime e sguardi visionari, le melodie e i ritmi, pur essendo al servizio dei testi, sono piacevoli, non "rivoluzionarie", ma efficaci. La copertina del 28° album del cantautore romano Renato Zero. Si caratterizza per i testi di denuncia sociale Già disco d'oro, 'Alt' di Renato Zero affronta temi scomodi come lavoro, disagio giovanile, ecologia, giustizia MUSICA ITALIA CANTANTI DISCOGRAFIA CONCERTI

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