L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-29-2016

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GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE 2016 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI L a mostra "Splendida mini- ma" al Museo degli Argenti a Firenze, com- prende una particolare classe di manufatti di grande valore artisti- co e raffinatezza, sebbene di ridotte dimensioni: piccole scul- ture a tutto tondo in pietre pre- ziose, di epoca ellenistico roma- na, per secoli al centro dell'inte- resse collezionistico dei Medici e oggi in gran parte patrimonio del museo del Tesoro dei Granduchi. La mostra si apre illustrando con alcuni esempi le caratteristi- che di questi piccoli formati scul- torei di epoca classica, realizzati a tutto tondo da pietre preziose, e mettendo in risalto la loro stupe- facente vicinanza, in termini ico- nografici e formali, con la grande plastica del periodo. E' questo il caso del Ritratto di Augusto del Tesoro dei Granduchi messo a diretto confronto con una replica marmorea dello stesso tipo. Il corpus complessivo delle preziose sculture antiche ad oggi noto è costituito da circa 480 pezzi, destinato a crescere con il progredire degli studi. Nella prima sezione sono anche illu- strate le funzioni di queste pre- ziose sculture che, come dimo- strano confronti iconografici testimoniati in mostra da un pre- zioso dittico eburneo del VI secolo d.C. o da un rilievo mar- moreo degli inizi del III secolo d. C., erano utilizzate come com- plementi di attributi connessi con i ritratti legati al culto imperiale. Una grande passione per que- sto genere di sculturine in pietre dure fu propria di Francesco I de' Medici, che ne possedeva una nutrita collezione e si impegnava ad incrementarla commissionan- do la ricerca a Roma di marmi e pietre adatti alla creazione di busti. Teste antiche in pietre dure furono così assemblate su busti in alabastro orientale, scolpiti nelle botteghe di corte e impre- ziositi da panneggi e acconciatu- re d'argento dorato. Questa collezione fu destinata da Francesco I all'arredo della Tribuna, uno scrigno delle mera- viglie nel cuore degli Uffizi. Tra queste spiccano in parti- colar modo il Busto femminile con testa di cristallo di rocca di età imperiale, il Canopo egizio in calcedonio e il Busto di mora in onice e argento dorato dell'inta- gliatore milanese Giorgio Gaffuri. Le piccole sculturine preziose furono utilizzate anche per abbellire le mensole che regge- vano il palchetto della Tribuna: del loro arredo si offrono in mostra due testimonianze esem- plificative. Nel corso del Seicento e del Settecento altri illustri esponenti della dinastia medicea raccolsero e coltivarono il gusto di racco- gliere questi particolari oggetti. Tra questi si distinse il Cardinal Leopoldo, raffinato e colto colle- zionista, che acquistò pezzi d'ec- cezionale qualità, come la mano in calcedonio che fa da icona alla rassegna. Al merito di Cosimo III si deve in seguito l'inserimen- to delle opere dello zio Leopoldo nell'arredo sempre più sfarzoso della Tribuna, che ci viene testi- moniato al suo culmine dai pun- tuali disegni dell'atlante della Galleria diretto da Benedetto Vincenzo De Greyss. Dalla testi- monianza di questo preziosissi- Sculture piccole piccole ma preziose come le pietre la collezione medicea a Palazzo Pitti mo documento nell'ultima sezio- ne della mostra si è tentata la ricostruzione a grandezza natura- le dell'allestimento tardo sette- centesco di uno dei palchetti della Tribuna degli Uffizi. La scenografica riproduzione del disegno della parete con la statua di Apollo fa da sfondo a quasi tutte le opere distribuite sullo scaffale: le poche mancan- ze sono dovute a pezzi perduti o di cui non è stato possibile otte- nere il prestito in mostra. Si trat- ta del primo tentativo di rico- struire questo aspetto fondamen- tale della decorazione della Tribuna, che mette in luce come, ancora nel Settecento, la disposi- zione delle statue sulla mensola fosse incentrata su sottili rapporti tra le dimensioni e le cromie degli oggetti. La mostra, fino al 2 novem- bre, a cura di Valentina Conticelli, Riccardo Gennaioli e Fabrizio Paolucci, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei. Il Museo degli Argenti è situato al piano terreno di Palazzo Pitti ed occupa le sale splendidamente decorate con affreschi del Seicento dell'Appartamento estivo del Granduca Ferdinando II dei Medici. Conserva il tesoro gran- ducale costituito da gioielli, vasi, piatti e altri arredi in oro, argen- to, perle, pietre preziose, pietre dure, avorio, ambra. Tra i molti oggetti che testimoniano il fasto della corte, si segnalano i vasi appartenuti a Lorenzo il Magnifico e quelli dalle bizzarre forme manieriste della fine del XVI secolo, i gioielli cinquecen- teschi appartenuti a Anna Maria Ludovica ultima discendente dei Medici, i cammei antichi e rina- scimentali, il tesoro dei vescovi di Salisburgo portato a Firenze da Ferdinando III di Lorena nel 1815. A Lorenzo il Magnifico è dedicata la sala dove è esposta la magnifica raccolta, unica al mondo, dei vasi in pietre dure (ametista, onice, diaspro), di antica manifattura romana mon- tati nel Quattrocento dagli orafi fiorentini con le iniziali di Lorenzo, di cui è visibile nel fondo della sala il ritratto esegui- to da un seguace del Bronzino e la maschera mortuaria. Il museo conserva una impor- tante collezione di gioielli realiz- zata tra il XVII e XX secolo da prestigiose manifatture europee e italiane. E' presente una notevole sezione dedicata al gioiello con- temporaneo che testimonia la vitalità di questo storico museo. La donazione Scalabrino, raccol- ta di antiche porcellane orientali e di maioliche europee ispirate da modelli asiatici, ha poi arric- chito la collezione di porcellane cinesi e giapponesi, iniziata dai Medici nel '400. Mano in calcedonio e oro e nel riquadro un Putto che cavalca un delfino in calcedonio e bronzo dorato FABRIZIO DEL BIMBO Busto di Augusto di Antonio Gentili da Faenza. Busto femminile della Bottega dei Miseroni

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