L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-10-2016

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GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE 2016 www.italoamericano.org 32 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO " Se sai aspettare, le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto". Sono le parole di Steve McCurry, uno dei più celebri fotoreporter statunitensi attual- mente in circolazione che è riu- scito a convertire le sensazioni e le emozioni in "immagini vive" e ricche di significato. In ogni suo scatto è imprigionato un univer- so di esperienze, culture, tradi- zioni ed interpretazioni che col- gono un punto di vista originale di guardare il nostro tempo. Dopo Dubai, Monaco di Baviera, Santa Monica, Praga, le opere dell'artista statunitense saranno esposte a Napoli, fino al 12 febbraio, con una nuova ras- segna di lavori più recenti e foto inedite allestita nel suggestivo Palazzo delle Arti Napoli, pro- mossa dal Comune di Napoli ed organizzata da Civita Mostre in collaborazione con SudEst57. L'esposizione conta i lavori più famosi e quelli più inediti di McCurry, tra i quali: "la Ragazza afghana", icona assoluta della fotografia mondiale scattata nel campo profughi pakistano di Peshawar. Divenuta ben presto Il suggestivo viaggio fotografico di McCurry si ferma a Napoli del mondo dove si accendono violenti conflitti armati che con- ducono all'emigrazione dalle proprie terre. Il suo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse gli procura gioia e gli dà una carica inesauribile che si converte in una forma di energia nei suoi lavori. Il suo pensiero sulla fotogra- fia documentaria viene riportato in un'intervista dove afferma: "Non cerco mai di abbellire o di romanzare, la cosa più importan- te è raccontare la storia nel modo migliore possibile. Ognuno di noi ha la propria personalità fotografica e il proprio stile, siamo tutti individui diversi, e alla fine quello che conta, è la tua voce". Prosegue così: "Devi essere onesto e sincero con il tuo repor- tage, l'unica cosa veramente importante è presentare i fatti nella maniera più semplice e diretta possibile; credo invece che, quando lo stile si intromette nella narrazione della storia, allora sì che c'è un problema". Ciò spiega la ragione del suo successo indentificandolo nell'e- stetica di immagini: calde, rassi- antiche e contemporanee, l'auto- re di Philadelphia mantiene sem- pre al centro dell'immagine l'in- trospettiva dell'elemento umano. Il suo modo di osservare la vita gli ha attribuito la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, premio assegnato a foto- grafi che si sono distinti nella loro carriera per l'eccezionale coraggio e le loro imprese. Attraversando i conflitti inter- nazionali in Iran, Iraq, Beirut, Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo, Steve McCurry conquista il Magazine Photographer of the Year nel 1984, assegnato dalla National Press Photographers Association e, per il quarto anno consecutivo, il primo premio al concorso World Press Photo Contest. Il maestro americano della fotografia contemporanea è divenuto oramai un esempio per tantissimi giovani che si avvici- nano al mondo della fotografia e che traggono spunto dai suoi lavori, ma soprattutto la voglia di condividere e far convivere la sofferenza, con la gioia e la sor- presa. La ragazza afghana, uno dei più celebri ritratti di Steve McCurry (Ph. courtesy Angelica Fusco) un simbolo di pace e di speranza in un mondo eclissato dalle guer- re e dagli esodi di massa, è tor- nata recentemente al centro delle cronache internazionali per esse- re stata arrestata con l'accusa di aver usato documenti falsi. L'immagine ebbe un successo mediatico tale da conquistare la copertina del National Geographic Magazine nel mese di giugno del 1985. Il suo ritratto più famoso si accompagna ad altri due scatti, uno dei quali a distanza di circa 17 anni, dopo averla ritrovata, al termine di una lunga ricerca. La mostra propone a tutti i visitatori una audioguida in cui McCurry racconta i suoi scatti con appassionanti testimonianze ed alcuni filmati che tracciano i sui viaggi nell'avventura della sua professione. L'esposizione si apre con una sezione di scatti del 1979 e 1980 in bianco e nero nella sua prima missione in Afghanistan dove era entrato insieme ai mujaheddin che com- battevano contro l'invasione sovietica. Il percorso espositivo prosegue con un ventaglio di fotografie che raccontano i suoi viaggi: dai verdi campi coltivati in un villaggio nello Yemen, alla spiritualità dei monaci buddisti in Cina; le colorate feste tradi- zionali in India; il sacrificio del lavoro operaio nelle miniere afghane; le conseguenze disastro- se dello tsunami in Giappone e tanto altro. Una delle foto più storiche esposte nella galleria omaggio all'ultima pellicola kodachrome dietro la gentile concessione del patron Eastman Kodak. McCurrry è un fotografo esploratore impegnato nei luoghi curanti e colorate che imprimono un'attrazione magnetica agli occhi del pubblico. Nonostante i suoi lavori raccontino duri con- flitti, delle culture che stanno scomparendo e delle tradizioni FRANCESCO BUCCARO napoletana è quella scattata nello studio newyorkese del celebre attore italo-americano Robert De Niro. L'immagine fu resa in A Napoli la fotografia di Steve McCurry tra opere ormai classiche e lavori recenti (Ph. courtesy Angelica Fusco)

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