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GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2017 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI hanno preceduto. Avete cono- scenze e potenzialità molto gran- di. Deve esservi assicurata la possibilità di essere protagonisti della vita sociale. Molti di voi studiano o lavora- n o i n a l t r i P a e s i d ' E u r o p a . Questa, spesso, è una grande opportunità. Ma deve essere una scelta libera. Se si è costretti a lasciare l'Italia per mancanza di occasioni, si è di fronte a una patologia, cui bisogna porre rimedio. I giovani che decidono di farlo meritano, sempre, rispet- to e sostegno. E quando non si può riportare nel nostro Paese l'esperienza maturata all'estero viene impoverita l'intera società. Nel febbraio scorso, in una U n i v e r s i t à d i N e w Y o r k , h o incontrato studenti di ogni conti- nente. Una ragazza ha aperto il suo intervento dicendo di sentir- si cittadina europea, oltre che italiana. Tante esperienze di giovani che condividono, con altri gio- vani europei, valori, idee, cultu- r a , r e n d o n o e v i d e n t e c o m e l'Europa non sia semplicemente il prodotto di alcuni Trattati. Un Continente che, dopo essere stato, per secoli, diviso da inimi- cizie e guerre, ha scelto un cam- m i n o d i p a c e e d i s v i l u p p o comune. Quei giovani capiscono che le scelte del nostro tempo si a f f r o n t a n o m e g l i o i n s i e m e . Comprendono, ancor di più, il valore della pacifica integrazio- ne europea di fronte alla tragedia d e i b a m b i n i d i A l e p p o , a l l e migliaia di persone annegate nel Mediterraneo e alle tante guerre in atto nel mondo. E non accettano che l'Europa, contraddicendosi, si mostri divi- sa e inerte, come avviene per l'immigrazione. D a l l ' U n i o n e c i a t t e n d i a m o gesti di concreta solidarietà sul problema della ripartizione dei profughi e della gestione, digni- tosa, dei rimpatri di coloro che non hanno diritto all'asilo. Un cenno alla vita delle nostre curezza. E' uno stato d'animo che non va alimentato, diffon- dendo allarmi ingiustificati. Ma non va neppure sottovalutato. Non rendersi conto dei disagi e dei problemi causati alla popola- zione significa non fare un buon servizio alla causa dell'acco- glienza. L'equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta e inaccetta- bile, ma devono essere posti in essere tutti gli sforzi e le misure di sicurezza per impedire che, nel nostro Paese, si radichino presenze minacciose o predica- tori di morte. Anche nell'anno trascorso, le nostre Forze dell'ordine e i nostri Servizi di informazione hanno operato con serietà e competenza perché, in Italia, si possa vivere in sicurezza rispetto al terrori- smo, il cui pericolo esiste ma si cerca di prevenire. A loro va espressa la nostra riconoscenza. Vi è un altro insidioso nemico della convivenza, su cui, in tutto il mondo, ci si sta interrogando. Non è un fenomeno nuovo, ma è in preoccupante ascesa: quello dell'odio come strumento di lotta politica. L'odio e la violenza ver- bale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossi- candola. Una società divisa, rissosa e in preda al risentimento, smarrisce il senso di comune appartenenza, distrugge i legami, minaccia la sua stessa sopravvivenza. Tutti, particolarmente chi ha p i ù r e s p o n s a b i l i t à , d e v o n o opporsi a questa deriva. Il web, ad esempio, è uno stru- mento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le pro- prie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vor- rebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsifi- cazione finiscono per confonder- si. Un'altra grave ferita inferta alla nostra convivenza è rappresenta- ta dalle oltre 120 donne uccise, nell'anno che si chiude, dal mari- to o dal compagno. Vuol dire una vittima ogni tre giorni. Un fenomeno insopportabile che va combattuto e sradicato, con azio- ni preventive e di repressione. Desidero, adesso, rivolgermi soprattutto ai giovani. So bene che la vostra dignità è legata anche al lavoro. E so bene che oggi, nel nostro Paese, se per gli adulti il lavoro è insufficien- te, sovente precario, talvolta sot- topagato, lo è ancor più per voi. La vostra è la generazione più istruita rispetto a quelle che vi Il messaggio augurale di Mattarella agli Italiani in patria e all'estero: diventare comunità di vita istituzioni. Queste sono state concepite come uno strumento a disposizione dei cittadini. Sono i luoghi della sovranità popolare, che vanno abitati se non voglia- mo che la democrazia inaridisca. All'inizio di questo mese si è svolto il referendum sulla rifor- ma della seconda parte della Costituzione, con alta affluenza, segno di grande maturità demo- cratica. Dopo il Referendum si è formato un nuovo Governo. Ho ricevuto nei giorni scorsi numerose lettere, alcune di con- senso, altre di critica per le mie decisioni. Ho letto con attenzio- ne queste ultime: è sempre bene ascoltare, e rispettare, le opinio- ni diverse. Si tratta di considera- zioni di persone che avrebbero preferito nuove elezioni subito, a febbraio, per avere un nuovo Parlamento. Composto, ovvia- mente, dalla Camera dei deputati e dal Senato, secondo il risultato del Referendum. Ora, non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra. Ma chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori pos- sano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi real- m e n t e a p p l i c a z i o n e n e l Parlamento che si elegge. Queste regole, oggi, non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporziona- le. L'esigenza di approvare una nuova legislazione elettorale mi è stata, del resto, sottolineata, durante le consultazioni, da tutti i partiti e i movimenti presenti in Parlamento. Con regole contrastanti tra loro chiamare subito gli elettori al voto sarebbe stato, in realtà, poco rispettoso nei loro confron- ti e contrario all'interesse del Paese. Con alto rischio di ingo- vernabilità. Risolvere, rapidamente, la crisi di governo era, quindi, necessa- r i o s i a p e r c o n s e n t i r e a l Parlamento di approvare nuove regole elettorali sia per governa- re problemi di grande importan- za che l'Italia ha davanti a sé in q u e s t e s e t t i m a n e e i n q u e s t i mesi. Rivolgo gli auguri più sinceri a Papa Francesco, auspicando che il messaggio del Giubileo, e i suoi accorati appelli per la pace, vengano ascoltati in un mondo lacerato da conflitti e sfidato da molte incognite. Cari concittadini, qualche gior- no fa, nelle zone del terremoto, ho ricevuto questo disegno in dono dai bambini della scuola d e l l ' I n f a n z i a d i A c q u a s a n t a Terme, ritrae la loro scuola. Vi è scritto: "La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune". Vorrei conclu- dere facendo mio questo augu- rio, e rivolgendolo a ciascuno di voi, perché i sogni dei bambini possano costruire il futuro della nostra Italia. Continua da pagina 26 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il tradizionale discorso di fine anno 'La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune'