L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-9-2017

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GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO 2017 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI LUIGI CASALE L a parola guappo per come la si usa oggi, deve consi- derarsi una voce del lessi- co napoletano, in quanto si riferi- sce ad una realtà sociologica tutta napoletana. Nello stesso tempo, se essa la si trova usata nel resto d'Italia (tanto che è riportata sui diziona- ri della lingua italiana) o presso popolazioni parlanti un'altra lin- gua, deve considerarsi utilizzata per traslato (metafora) per indi- care il prepotente, l'arrogante, il bullo di quartiere, che nella realtà del posto non corrispon- derà mai al napoletano guappo. Come pure è evidente che il termine è passato al napoletano dalla parlata spagnola durante la dominazione spagnola sul Regno di Napoli. Anche se nel passag- gio la parola spagnola guapo, diviene guappo e subisce un forte scivolamento di significato, passando dalla sua connotazione positiva a quella negativa. Nol la si è mai sentita pro- nunciare? Non è escluso che uno scarso uso della parola sia stato di precauzione da parte della famiglia nel desiderio di mante- nere immune la discendenza da certe pratiche o da certi compor- tamenti. Anche l'origine etimologica nella parola latina vappa (vedi anche vapor) di guappo (napole- tano) e di guapo (spagnolo), riconosciuta dai più, è plausibile. Inoltre, data la caratteristica fonetica della semiconsonante U/V, non è escluso che vappa potesse essere pronunciata uappa (vedi anche uva). In seguito il termine latino vappa, usato in s ens o figurato, cominciò ad assumere il significato di perso- na stramba. Quanto alla parola americana wop, possiamo ritenere valida sia l'ipotesi di una deformazione fonetica di "uappo" (secondo il modo più diffuso di pronunciare la parola a Napoli), sia quella secondo la quale si possa trattare di un acronimo (serie di iniziali: w.o.p.). Ad avvalorare tutte queste ipotesi e rendere scientifica la ricerca, è necessaria la conoscen- za storica delle lingue osservate e la frequentazione delle rispetti- ve letterature: cose che a me francamente mancano. Pertanto dobbiamo accontentarci dei per- determinato d a una precis a volontà del gruppo sociale (per il meccanismo del tabù) non tanto per non avallare uno stereotipo. Piuttosto per tenere lontana, per scaramanzia, la realtà nel caso la si fosse nominata; oppure per non trasmettere ai bambini o al vicinato una parola-a-rischio il cui uso avrebbe tradito l'origine culturale del parlante: una specie corsi seguiti dagli autori che ci precedono, almeno fino a prova contraria. Circa poi l'uso del termine guappo nell'accezione principale di camorrista o boss di quartie- re (e anche: mediatore e pacie- re) negli anni 1890-1910, posso dire che il suo uso in questo senso è datato di circa due secoli prima. Probabilmente risale già al '600; e se veramente la parola deriva dal latino vappa, la sua comparsa deve ritenersi ancora precedente. Oggi la figura del guappo se non è proprio una maschera è certamente una caricatura, in quanto la parola viene usata per lo più in maniera antitetica. Al punto tale da essersi creata l'e- s pres s ione "uapp'i cartone" (guappo di cartone) per dire "omm'i niente" cioè uomo da poco, che non vale granchè. Dal bullo all'uomo da poco: come è cambiato il guappo

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