L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-13-2017

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GIOVEDÌ 13 LUGLIO 2017 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | M alinconico. Intellettuale. Per tutti, il ragioniere Ugo Fantozzi. All'età di 84 anni si è spento l'attore geno- vese Paolo Villaggio. tutti Ugo Fantozzi. Fantozzi ha sempre molto divertito gli italiani, ma da ridere in realtà ci sarebbe davvero poco. Personaggio ideato dallo stesso Villaggio, prima narrato su carta e poi trasportato sul grande scher- mo, Fantozzi incarna l'omino suc- Dalle disavventure di Fantozzi alle risate amare di Villaggio che hanno dipinto l'Italia e gli Italiani dalla mente. Fantozzi subisce e subisce ancora. Gli italiani ridono di gusto delle estenuanti umiliazioni che patisce, colando grasso e sadismo sociale. Fantozzi è un uomo solo e abbandonato. Pecora derelitta in Kranz, personaggio comico crea- to alla fine degli anni Sessanta per Quelli della domenica, una delle prime trasmissioni di varietà televisivo della fascia pomeridia- na domenicale. Il prestigiatore un po' stravagante un po' imbroglio- ne, "stupido ed autoritario" secon- Locarno e infine il David di Donatello 2009. "Ricordo un Paolo Villaggio nei panni del Colonnello Sebastiano Procolo, ne Il segreto del bosco vecchio, tratto dal romanzo di Dino Buzzati" ha commentato lo scrittore Fabio Castano. "Olmi inizialmente voleva dare il ruolo a Marcello Mastroianni. Fu Mario Cecchi Gori a far propendere il regista per Villaggio. Una prova diversa, dura, e a tratti poetica dove è emersa l'anima più autentica e ruvida di questo grande artista". A dispetto dei tanti-troppi per- sonaggi di stampo Fantozzesco, tra i film più amati dell'attore genovese c'è Io speriamo che me la cavo (1992 di Lina Wertmuller) dove interpreta un professore elementare. Ultime due presenze sul gran- de schermo, due film emblemati- ci del periodo in cui l'Italia è sprofondata: Generazione 1000 euro (2009, di Massimo Venier) e Tutto tutto niente niente (2012, di Giulio Manfredonia), quest'ulti- mo secondo capitolo della saga del politico Cetto La Qualunque (Antonio Albanese). Emblema di insuccesso, sotto- missione e incomprensione, Fantozzi è stata la sua critica più spietata e meglio riuscita a un'Italia piccola e gretta. Quell'Italia che ancora oggi in larga parte non è mai mutata, ma ha solo cambiato vestito e com- prato l'ultimo modello di smartphone. Parafrasando il suo celebre testo: "Villaggio se n'è andato/ lo accolgono i cieli/cingendolo d'al- lor/ al sol della calda e afosa esta- te/ lampeggia la memoria/ di que- sto signor attor". L'attore, comico, scrittore, sceneggiatore e doppiatore Paolo Villaggio qui ritratto alla Mostra del Cinema di Venezia (Ph. Federico Roiter) "La corazzata Kotiomkin è una c... pazzesca!". Una frase cult tratta da Il secondo tragico Fantozzi (1976, di Luciano Salce), scandita sul palco dal ves- sato ragioniere Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) in faccia all'o- dioso Prof. Guidobaldo Maria Riccardelli (Mauro Vestri). Poche ma rivoluzionarie paro- le capaci di rompere le catene della cieca obbedienza e suscitare la riottosa esplosione di giubilo di tutti i colleghi, costretti come lui a sorbirsi per l'ennesima volta il "mattone" cinematografico sovie- tico del 1925, raccogliendo così i leggendari "92 minuti di applau- si". Come per molti attori, aver interpretato in più di un film un personaggio di estremo successo entrato a tutto tondo nella dimen- sione nazional popolare, lo ha collocato inevitabilmente in stret- ta simbiosi col suddetto. Paolo Villaggio, scomparso lo scorso 3 luglio, è e resterà per cube e debole. Ha un lavoro stabile ma la sua vita è quanto di più triste ci possa essere. Una moglie che non degna di alcuna attenzione (la signora Pina interpretata da Liù Bosisio, in una versione più sotto- messa e rispettosa, e da Milena Vukotic, con cui il personaggio diventa più cinico provando pena e stima nei confronti del marito), una figlia di una bruttezza inguar- dabile (Mariangela è interpretata da Plinio Fernando, da Fantozzi a Fantozzi in paradiso, e da Maria Cristina Maccà in Fantozzi - Il ritorno) e un amore impossibile, la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), che lo illude senza pietà. A chiudere il quadro, i colle- ghi con cui condivide le disgrazie lavorative, ma che spesso lo usano come capro espiatorio, e una serie di mega-direttori davan- ti a cui si può solo piegare la testa, la schiena e qualsiasi altra parte del corpo, a cominciare un mondo di codardi. A differenza però di tanti altri sottoposti, lui alle volte ha il coraggio di reagire ma sono solo ribellioni temporanee che rispec- chiano alla perfezione il Paese in cui vive. Moti destinati a sfociare nel sangue della resa. Azioni capaci di urlare ma non di costruire. E così è tutta la sua vita, specchio fedele di un'Italia ancora oggi incapace di essere unita ogni volta che c'è da lottare. Quell'Italia del sacrificio estremo che porta solo a una lapide. Ecco, questo è il vero Fantozzi e ci sarebbe molto da imparare grazie alla maschera di Paolo Villaggio, e molto meno da ridere. Paolo Villaggio è stato un indiscusso protagonista del '900 cinematografica italiano. Mossi i primi passi con la Compagnia (teatrale) goliardica Mario Baistrocchi, con l'esplosio- ne della televisione le sue gag diventarono sempre più ficcanti. Tra le tante il celeberrimo prof. LUCA FERRARI do la definizione del suo stesso creatore, aveva in nuce molte caratteristiche che poi genereran- no Fantozzi. Amico di lunga data del can- tautore Fabrizio De André per il quale scrisse i testi delle canzoni "Il fannullone" e "Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers", nel corso dei decenni ha lavorato con registi del calibro di Federico Fellini, Ermanno Olmi, Mario Monicelli, Sergio Corbucci e Lina Wertmüller. Non è un caso che i principali riconoscimenti siano stati ottenuti proprio quando è stato diretto da alcuni di essi: David di Donatello 1990 come Miglior attore prota- gonista per La voce della Luna (di Fellini) e Nastro d'argento 1994 come Migliore attore prota- gonista per Il segreto del bosco vecchio (di Olmi). Tre invece i premi alla carrie- ra: Leone d'Oro 1992 alla Mostra del Cinema di Venezia, Pardo d'onore 2000 al Festival di RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL

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