L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-28-2017

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GIOVEDÌ 28 DICEMBRE 2017 www.italoamericano.org 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Dal presepe sommerso nel Lago Maggiore alle statuine napoletane del Settecento: il fascino della Natività caratterizza per lo sfarzo, la spet- tacolarità, l'affollamento di figu- re, l'ambientazione urbana, la riproduzione di scene molto ela- borate, come la cavalcata dei Magi. Via San Gregorio Armeno è la strada del centro storico di Napoli, celebre per le botteghe artigiane di presepi. Questa stra- da, nota anche come "via dei pre- sepi" ospita botteghe artigianali che realizzano, ormai durante tutto il corso dell'anno, statuine per i presepi, sia tradizionali che originali; solitamente ogni anno gli artigiani più eccentrici realiz- zano statuine con fattezze di per- sonaggi di stringente attualità che magari si sono distinti in positivo o in negativo durante l'anno. Tra i personaggi del Presepe non mancheranno mai Benito, il pastorello che dorme beato e che si immagina dia origine al prese- pe s ognando; il V inaio, che ricorda l'eucaristia; il Pescatore ricorda s imbolicamente S an Pietro; i Venditori (almeno dodi- ci, come i mesi dell'anno) il Fiume (simbolo della vita), le Osterie e il Pozzo. Tra i più interessanti presepi napoletani si ricordano: il prese- pio Cuciniello realizzato tra il 1887 e il 1889 (Museo nazionale di San Martino), il presepe del Banco di Napoli che possiede statuine realizzate nel Settecento, il pres epio della Reggia di Caserta, il presepio del Museo Irpino di Avellino, il presepe dell'Abbazia di Montevergine. Q uello più grande si trova a Menarola, paesino della Liguria che si affaccia sulle splendide Cinque Terre. Quello di Laveno Mombello è sicuramente tra i più originali, sommerso dalle acque dal Lago Maggiore. Il presepe vivente più grande del mondo si trova a Genga, in provincia di Ancona. Con una superficie di oltre 30 mila metri quadrati all'interno della Gola di Frasassi, e la partecipazione di oltre 300 figuranti provenienti dai vicini comuni, attira quasi 400mila persone ogni anno. Tra Rimini, Ces enatico, Milano Marittima, tra dicembre e gennaio è possibile invece ammirare scene della natività realizzate completamente con la sabbia sulle spiagge più belle della riviera. Rivisondoli, nota località turistica al centro degli Altipiani Maggiori d'Abruzzo, diventa infine palcoscenico natu- rale per il "Presepe Vivente" più antico e conosciuto d'Italia (la prima edizione venne realizzata nel 1951). In uno scenario mon- tano da fiaba, tra le cime inneva- te dei monti che delimitano il Parco Nazionale d'Abruzzo e della Majella, per tradizione il Bambino Gesù è l'ultimo nato del paese, San Giuseppe è imper- s onato da un cittadino di Rivisondoli mentre la Madonna viene scelta con una specifica selezione. L'Italia a Natale non è solo cibo buono sulle tavole e case colorate da alberi addobbati. Anzi. Il vero segno della tradi- zione natalizia italiana, è proprio GENEROSO D'AGNESE e gli elementi tratti dall'ambiente naturale, diventarono un rito irri- nunciabile. N el S eicento il pres epe allarg ò il s uo s cenario. N on venne più rappresentata la sola grotta della Natività, ma anche il mondo profano esterno: in puro gusto barocco, si diffusero le rappresentazioni ricche di detta- gli, sfarzose e particolareggiate. Dalle regioni dell'Italia cen- trale, pian piano si diffuse in tutta Italia, ma nel Settecento, si formarono le grandi tradizioni presepistiche del presepe napole- tano, genovese, bolognese. Nel Settecento a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Nello stesso secolo a Bologna, altra città italiana che vanta un'antica tradizione prese- pistica, venne istituita la Fiera di S anta Lucia quale mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, ancora oggi, dopo oltre due secoli. N el S ettecento s i diffus e capillarmente anche l'usanza di allestire il presepio nelle chiese. Alcuni di essi sono sopravvissu- ti, nonostante i molti furti subiti, e vengono tuttora esposti nel periodo natalizio. Il pres epe napoletano, s i la rappresentazione, su scale diverse, della Natività. Questa usanza ebbe origine con San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione della Natività, dopo aver ottenuto l'au- torizzazione da papa Onorio III. Francesco era tornato da poco (nel 1220) dalla Palestina e, col- pito dalla visita a Betlemme, intendeva rievocare la scena della N atività in un luogo, Greccio, che trovava tanto simile alla città palestinese. Nella rap- presentazione preparata da San Francesco, al contrario di quelle successive, non erano presenti la Vergine Maria, San Giuseppe e G es ù Bambino. N ella grotta dove era stata allestita la rappre- sentazione erano presenti una mangiatoia sulla quale era stata deposta della paglia e i due ani- mali ricordati dalla tradizione. Ben presto l'opera realizzata da San Francesco si trasformò in un'usanza popolare e le statuine Particolare del presepe settecentesco Cuciniello di San Martino. L'allestimento è datato 1879 ed è composto da circa ottocento pezzi

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