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GIOVEDÌ 19 APRILE 2018 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI " L'Italia non ha partecipato all'attacco in Siria e il sup- porto logistico che for- niamo agli Stati Uniti, in questo caso particolare, abbiamo insistito e chiarito che non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mi- rate a colpire la Siria". Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni subito dopo l'annuncio del presidente Trump che ha autorizzato l'inter- vento militare in Siria dopo i bombardamenti di Douma attri- buiti, dalle forze occidentali, al regime di Bashar al-Assad facen- do uso di armi chimiche sulla popolazione civile. L'annuncio dell'attacco coor- dinato tra Usa, Francia e Gran Bretagna è arrivato quando in Italia erano le 3 di notte del 14 aprile. "Non è il momento dell'esca- lation, è il momento di mettere al bando le armi chimiche, della diplomazia e del lavoro per dare stabilità e pluralismo alla Siria dopo sette anni di un conflitto tormentato e terribile". Il presidente del Consiglio, secondo cui "non è troppo tardi per lavorare alla soluzione della crisi siriana", ha spiegato che "l'azione circoscritta, mirata a colpire le armi chimiche, non può e non deve essere l'inizio di un'escalation. Questo è quanto l'Italia ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a ribadire". Ferma resta però la condanna sull'uso delle armi chimiche. Gentiloni: "A un secolo dalla fine della prima guerra mondiale non possiamo rassegnarci all'i- dea che le armi chimiche tornino a essere utilizzate nei conflitti. Le conseguenze umanitarie di ques te armi atroci non s ono degne della nostra civiltà. Le abbiamo viste in questi giorni e non possiamo più tollerarle". Gentiloni, oltre ad essersi confrontato con il capo dello Stato Mattarella, ha avuto una conversazione telefonica con la premier britannica Theresa May. Nel colloquio May ha conferma- to a Gentiloni che l'attacco in Siria aveva l'obiettivo di ridurre la capacità delle armi chimiche e non di influire sulla crisi siriana. 'L'attacco militare in Siria non è partito dalle basi militari italiane. No ad escalation e armi chimiche' Italia accogliente: al primo posto in Ue per cittadinanze concesse L'ultimo rapporto Iom sugli arrrivi dei migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale L 'Italia è un Paese acco- gliente. Più che una per- cezione lo dicono i nu- meri di Eurostat relativi al numero di cittadi- nanze concesse dai 28 Paesi della Comunità europea. Se è vera la tendenza per cui sempre più persone vogliono diventare cittadini dell'Unione Europea, i dati nel 2016 confer- mano che ben 995 mila persone hanno ottenuto la cittadinanza da uno dei Paesi dell'Ue, un numero più elevato rispetto al 2015 e al 2014, anni in cui l'Ue ha dato la cittadinanza rispettivamente a 841 mila e 889 mila persone. Con 201.591 cittadinanze con- cesse nel 2016, anno per cui ci sono dati consolidati, l'Italia risul- ta essere al primo posto in Europa; seguita dalla Spagna, 150.944 e dalla Gran Bretagna, 149.372. Dei 201.591 nuovi cittadini ita- liani, i principali Paesi di prove- nienza sono Albania, (18,3%), Marocco (17,5%) e Romania (6,4%). L'Italia ha accordato il 13% di cittadinanze in più rispetto al 2015. In particolare, ha natura- lizzato il 34,8% dei 101.300 marocchini che hanno ottenuto cittadinanza in Ue; il 54,7% dei 67.500 albanesi; il 43,6% dei 29.700 romeni; il 54,9% dei 15.400 provenienti dal Bangladesh; il 44,9% degli 11.300 senegalesi; ed il 40,7% dei ghane- si. Il trend è in linea con gli anni passati e, anche in assenza dello Ius soli, l'Italia si dimostra il Paese europeo in cui un maggior nume- ro di stranieri diventa cittadino ita- liano. Le acquisizioni di cittadi- nanza sono passate da meno di 50mila del 2011 alle 185mila del 2016. Se limitiamo il confronto al 2015 in Italia sono diventati citta- dini 178mila persone (è il 21% del totale europeo) contro le 118mila della Gran Bretagna, le 113mila della Francia e le 110 mila della Germania, dove pure esiste una forma seppur limitata di Ius soli. L 'Organizzazione inter- nazionale per le migra- zioni riferisce che gli arrivi di migranti in Eu- ropa attraverso il Medi- terraneo sono scesi a quasi 17mila nel 2018, risultando essere meno della metà rispetto allo stesso pe- riodo dell'anno scorso (33.602 se- gnalati). La maggior parte è arri- vata in Italia. Il resto in Spagna, Grecia e Cipro. Il ministero dell'Interno italia- no conta 6.894 migranti arrivati via mare in Italia, il 74,53% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017 (27.069). Atene ha detto che il numero totale di arrivi in mare in territorio greco tra il 2018 e l'11 aprile è stato di 6.407 con i principali punti di approdo nelle isole di Lesbo, Kos, Samos, Rodi, Kalymnos, Megisti, Leros e Chios. La Spagna ha riferito che gli arrivi totali via mare nel 2018 hanno raggiunto 3.499 uomini, donne e bambini che sono stati soccorsi nelle acque del Mediterraneo occidentale fino all'11 aprile. Questo si confronta con le 3.326 persone che arrivaro- no l'anno scorso. Non sono stati invece registrati arrivi da terra, rispetto ai 417 registrati a marzo di quest'anno. Dall'inizio dell'anno si conta- no circa 600 morti in mare. Nonostante i minori arrivi, il numero di morti e dispersi nella rotta del Mediterraneo centrale è aumentato del 75% in proporzio- ne, sebbene il numero sia dimi- nuito in termini assoluti. In tutto il mondo, il Missing Migrants Project dello Iom ha registrato 876 morti e persone scomparse. Dimezzati i migranti in arrivo dal Mediterraneo Il presidente uscente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, riferisce sugli attacchi militari in Siria