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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013 www.italoamericano.com 11 Pallacanestro, finiscono in 6 minuti i sogni dell'Italia Italvolley: ok con danesi e Dalla semifinale europea all'eliminazione mondiale ANDREA TEDESchI Dal Paradiso all'Inferno in sei minuti. Colpa di 360 secondi di black out totale che hanno relegato l'Italbasket di Simone Pianigiani non solo fuori dal gioco delle medaglie europee, ma addirittura fuori dai Mondiali di Spagna dell'anno prossimo, salvo clamorose sorprese. Un destino amaro quello della nazionale di pallacanestro, che fino alla disarmante partita dei quarti di finale contro la Lituania aveva compiuto più di un mezzo miracolo. Cinque vittorie su cinque nel primo girone, compresi tre trionfi contro nazionali di grosso calibro come Russia, Turchia e Grecia, poi due comprensibili passi falsi contro la Slovenia padrona di casa e i cugini della Croazia. Ma la vittoria con la Spagna campione in carica dopo una rincorsa incredibile culminata con il dominio al supplementare a- Fuori l'Italia del basket, nonostante le 5 partite su 5 vinte nel primo girone veva alimentato le speranze dei tifosi, innamorati di una Nazionale in grado di fare male in difesa e in attacco. Almeno finché reggeva il fiato. E la fatica, alla fine, ha compiuto il delitto perfetto. In partita per tre quarti di gara contro i lituani, gli azzurri hanno patito un pesante passaggio a vuoto nei primi sei minuti dell'ultimo periodo, subendo un parziale di 15-0 da parte dei baltici che hanno messo in cassaforte la partita e il passaggio alle semifinali. Un incubo che però non si è fermato ai quarti. Fondamentale per la qualificazione alla fase finale dei Mondiali 2014 era arrivare tra le prime sette squadre del torneo. Purtroppo per gli uomini di Pianigiani, la stanchezza non aveva finito di giocare brutti tiri agli azzurri. Meno di 24 ore dopo il crollo con i lituani, gli azzurri hanno perso anche la semifinale per le qualificazioni dal quinto all'ottavo posto contro l'Ucraina di Mike Fratello, poi sesta dopo il ko con gli sloveni. L'ultimo appello era la partita per il settimo posto contro la ferita Serbia, travolta dalla Spagna nei quarti e alla disperata ricerca di un senso per il suo Europeo. Purtroppo per l'Italia, il fiato anche stavolta è stato dalla parte degli avversari e il 76-64 finale ha relegato i nostri fuori dal Mondiale spagnolo. bielorussi non coi belgi Pianigiani può sperare nel ripescaggio Il destino dell'Italia è adesso in mano alla federazione internazionale, che ha a disposizione quattro wild card di "ripescaggio" per le nazionali più meritevoli rimaste fuori dalla competizione. L'ottimo comportamento della squadra nella prima fase, e le tante assenze che hanno condizionato l'andamento dell'Europeo azzurro fanno ben sperare in una scelta che non sarà forse onorevolissima, ma che riconoscerebbe il valore di una squadra che, se la prossima volta avrà fiato, potrà andare ancora lontano. Chi ben comincia è a metà dell'opera, si dice ma soprattutto si spera per l'Italvolley, che ha cominciato l'Europeo con un netto 3-0 contro la Danimarca, padrona di casa. La grinta dei danesi, però, ha colto di sorpresa almeno in partenza gli azzurri che hanno impiegato 29' per vincere il primo set e 78' per chiudere il match. Risultato comunque prevedibile: superiore la squadra italiana e molto evidente la differenza tra le due formazioni persino nei fondamentali. Bastino i dati sulla battuta, 8 ace per noi, e sul muro, 11 punti contro 3. Tra gli otto esordienti in maglia azzurra nella rassegna continentale sono stati confermati: Thomas Beretta, approdato prima dell'estate in serie A (a Modena), e i sei "veterani" Savani, Travica, Birarelli, Parodi, Giovi e Zaytsev che hanno vinto la medaglia d'argento nell'ultima edizione disputata in Austria, quando l'Italia si arrese in finale alla Serbia. Il gruppo è completato da Rossini, Saitta, Kovar, Lanza, Vettori, Piano e Mazzone. La seconda partita è stata vinta contro la Bielorussia: prestazione soddisfacente finita 3-1 anche senza Birarelli e capitan Savani. La terza è stata una partita sofferta. Gli azzurri sono stati battuti per 3 set a 2 dal Belgio, che ora comanda il girone, qualificandosi Formula 1, Vettel domina la pista di Singapore e vede più vicino il traguardo mondiale. Ferrari seconda sul podio Per Sebastian Vettel non è stata solo l'ennesima gara meritatamente vinta, non avendo fatto errori e avendo dominato i 61 giri. Sulla pista di Singapore ha conquistato il suo terzo Gran Chelem in carriera, dopo quelli di India 2011 e Giappone 2012. Una grande festa in casa Red Bull ma anche un premio di consolazione in casa Ferrari che è arrivata seconda ma che, viste le qualifiche, non dava così per scontato di vedere Alonso sul podio. Tuttavia, essere riusciti per tre gare di fila a tenere la seconda piazza nonostante la consolidata irraggiungibilità di Vettel (alla settima vittoria stagionale, la terza consecutiva e la terza a Singapore), che allunga decisamente il passo verso la conquista del Mondiale, rasserena: significa che almeno non si è troppo lontani. Fernando Alonso, partito dalla settima posizione ma autore di una partenza spettacolare grazie ai sorpassi, è comunque soddisfatto della sua prestazione: "È un secondo posto che equivale ad una vittoria, la nostra mossa (il pit-stop durante la safety-car e la decisione di chiudere la gara con due soste) è stata un po' rischiosa e non avevamo nulla da perdere. La macchina è andata bene, loro sono stati troppo veloci per tutto il fine settimana". Ferrari "contenta" anche per il terzo posto per Kimi Raikkonen (partito su Lotus dalla 13° posizione), nonostante i problemi alla schiena della vigilia, considerato che è già stato ufficializzato il passaggio del pilota nella scuderia rossa il prossimo anno. Quarta piazza per la Mercedes di Nico Rosberg che ha preceduto il compagno di squadra Lewis Hamilton e l'altra Ferrari di Felipe Massa, che è stato autore di una buona gara, a cui va il sesto posto. Webber si è dovuto fermare a un giro dal termine con la Red Bull in fiamme, dopo aver rotto il motore della sua monoposto. L'australiano si è fatto dare un "passaggio" da Alonso per tornare ai box e la manovra è costata una reprimenda a entrambi non avendo rispettato le norme sulla sicurezza generale. Per l'australiano, alla terza reprimenda stagionale, scatterà una penalizzazione di 10 posti in griglia nel prossimo Gp di Corea che si disputerà il 6 ottobre. Settima l'altra la McLaren di Jenson Button davanti al compagno di squadra Sergio Perez ed alla Sauber di Nico Hulkenberg. Chiude in zona punti la Force India di Adrian Sutil. Vettel conquista il 3° Gran Chelem, la 7° vittoria stagionale e la 3° consecutiva Con la vittoria nel Gp di Singapore, tutto corso sotto la luce artificiale, il pilota tedesco Vettel si è portato a quota 247 punti, 60 in più del diretto rivale Fernando Alonso fermo a quota 187 punti, Hamilton è a 151 seguito da Raikkonen a 149. In testa fin dall'inizio, con l'unico brivido del vantaggio azzerato al 29° giro quando l'incidente alla Toro Rosso di Ricciardo ha fatto entrare la safety car, ha virtualmente conquistato il suo quarto titolo iridato di fila. Per quanto riguarda la classifica costruttori la Red Bull ora ha oltre 100 punti di margine: 377 contro i 274 della Ferrari e i 267 della Mercedes. Muri fragili nella gara contro i belgi direttamente ai quarti. L'Italia passa comunque agli ottavi di finale. Gli azzurri, sotto 2-0, erano riusciti a portare il match al quinto set prima di cedere nel parziale conclusivo per 15-9.