L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-4-2016

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GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2016 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI Differenze di significato da 'tenere ben a mente' nei modi di dire LUIGI CASALE L e espressioni napoletane: "Tieni mente" e "tieni a mmente" sembrano iden- tiche; eppure il loro significato è completamente diverso. Rese in italiano corrisponderebbero – più o meno – a: "poni mente" ( g u a r d a c o n a t t e n z i o n e ) e "conservalo nella mente" (tieni- lo a mente, ricordati). Esse sono due perifrasi, giro di parole, due o più parole al p o s t o d i u n u n i c o v o c a b o l o , bene entrambe le lingue – che le d u e e s p r e s s i o n i i d i o m a t i c h e napoletane, pur equivalendosi alle corrispondenti della lingua italiana, hanno tuttavia una leg- gera differenza di significato che ne evidenzia la peculiarietà. Perché, se dico: "Tieni mente!" (napoletano), inequivocabil- mente io voglio dire, "Guarda!". Ma se dico: "Poni mente" (ita- liano) forse voglio dire: "Presta attenzione!" Più simile, invece sono: "Tieni a mmente" (napo- l e t a n o ) e " C o n s e r v a l o n e l l a m e n t e " ( i t a l i a n o ) . B e n a l t r a cosa, però, intendo dire, se ripe- t o d u e v o l t e l ' e s p r e s s i o n e "Tiene mente". E qui ci vorrebbe il grande Eduardo (De Filippo), a spiegar- celo, come sa fare mirabilmente nel finale del III atto della sua commedia "Uomo e galantuo- mo", quando, lisciandosi i baffi, conclude: "Una cosa che solo noi napoletani sappiamo quello che significa, quando uno dice: "Tieni mente, … tieni mente!". E ribadisce, quasi a mo' di risposta ad una domanda sottin- tesa. "Significa: Tieni mente! … tieni mente!" Lo spieghiamo per chi napo- come tante volte decidiamo di u t i l i z z a r e . N e l p r i m o c a s o : " G u a r d a ! " . N e l s e c o n d o : "Ricorda!". La perifrasi, una volta conso- lidatasi con l'uso, diviene poi u n a e s p r e s s i o n e i d i o m a t i c a (modo di dire caratteristico di una data lingua). Dicono che la l i n g u a f r a n c e s e s i a r i c c a d i espressioni idiomatiche: adesso possiamo dire che anche il napo- letano non è da meno. Confrontando le due perifra- si, quella napoletana e quella italiana, dobbiamo constatare – n o i b i l i n g u i c h e c o n o s c i a m o letano non è. È come se uno dicesse: "Ma tu guarda un po' c h e m i d o v e v a c a p i t a r e d i incontrare …" o giù di lì. E concludo. Le espressioni idiomatiche sono dei modi di dire, vere creazioni originali, pure invenzioni poetiche, gioca- te sulla metafora e l'analogia, i cui stilemi si standardizzano m e d i a n t e i l l o r o u s o f i n o e diventano familiari come for- mule fisse. Esse sono prezioso patrimonio di frammenti lingui- stici, e tracciano la storia della sensibilità del popolo e della sua originalità.

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